Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Suffragio universale (specialmente in rapporto al problema meridionale) in breve tempo sarebbe in Italia un fatto compiuto senza bisogno di rimet– tere in moto con nuove agitazioni la macchina legislativa, non potrebbe essere da noi seriamente rifiutata. Ma una riforma-transazione di questo genere non potrebbe essere apprezzata al suo giusto valore, se non se ne avessero sotto gli occhi i particolari tecnici piu minuti. D'altra parte un~ riforma-transazione, anche elaborata in forma da rappresentare un avvia– mento automatico e rapido al suffragio universale, può, caso mai, essere la resultante parlamentare e legislativa del contrasto fra la pressione nostra per la riforma radicale e le resistenze dei partiti e delle clientele interes– sate a conservare lo stato presente, quando noi non riescissimo con la nostra agitazione a sprigionare tutte le forze necessarie alla vittoria completa: ma non può servire in alcun modo come punto di partenza per l'agitazione nel paese. Nessuno di noi, ad esempio, potrebbe onestamente dichiarare insi– gnificante una legge, che facesse dipendere il diritto elettorale dalla semplice capacità di fare la firma. Ma con quali argomenti andremmo in giro per i comizi a sostenere la necessità di dividere il genere umano in uomini di stato che sanno fare la firma e in cr«ini che non sanno fare la firma? Se balorda è la divisione attuale fra dottori di scienze politiche forniti di certificato di proscioglimento e somari in scienze suddette sforniti del cer– tificato suddetto, 'non sarebbe piu balorda una divisione fra firmatari e non firmatari? Una legge-transazione balorda, illogica, bestiale, ma inutile, che sia frutto di una agitazione non riescita totalmente vittoriosa, si capi– sce; un'agitazione sulla base di un'idea balorda, illogica e bestiale, non si può fare. Per questi motivi noi proponiamo che il congresso si astenga dal pren– dere alcuna deliberazione riguardo al progetto di allargamento del suf– fragio, che l' on. Luzzatti sembra voglia presentare alla Camera e la cui promessa gli è valso il voto di fiducia dei nostri deputati. Quali saranno i limiti precisi della riforma, non sappiamo. L'Avanti! ha bensf interpre– tati i termini sibillini, con cui l' on. Luzzatti ha annunciata la sua riforma, nel senso che avremo qualcosa di simile all'art. 100 del 1882. Ma non si capisce perché l'on. Luzzatti questa notizia non l'abbia data proprio lui; non si capisce perché tutti gli altri giornali, anche i piu intimi del Mini– stero, tengano sempre a questo proposito un silenzio impenetrabile. Motivo per cui è impossibile sapere se le interpretazioni dell'Avanti{ si debbano considerare come rispondenti alle vere intenzioni ufficiali, oppure come semplici ipotesi, in cui l'Avanti! avrebbe piu che altro formulati i propri desideri. E anche se le interpretazioni dell'Avanti! fossero esatte, restereb– bero sempre ignoti i particolari tecnici, che hanno nelle riforme elettorali importanza eguale, se non maggiore, del principio fondamentale. Data questa ignoranza, il congresso si trova in una condizione assai difficile e delicata. Se rifiuta genericamente l'idea di un allargamento del suffragio, insistendo sul suffragio universale puro e semplice, si assume troppo leggermente e troppo inabilmente la responsabilità di un eventuale 431 BibliotecaGino Bianco

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