Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Suffragio universale (specialmente in rapporto al problema meridionale) universale non trae dal cielo il princ1p10 d'autorità, ma lo fa poggiare sulla terra. Ed il sentimento popolare è troppo semplice, e insieme troppo logico, per non informare allo stesso concetto, per non assimilare nel loro fondamento giuridico, la costituzione della Chiesa, di questo Stato teocratico, e quella dello Stato civile e nazionale. Ricono– sciuto nella sua interezza il principio elettivo come base di ogni autorità terrena, rico– nosciuto che lo Stato è la comunanza dei cittadini, e non un Governo fondato sopra un cerchio ristretto d'eietti di Dio, di capacità ispirate dalla grazia divina, la Chiesa vede messa in pericolo la propria tradizione gerarchica, vede risorgere le odiate dottrine della comunanza dei fedeli e della elezione popolare. Ogni attività di popolo nel governo della cosa pubblica diventa minaccia di attività dei fedeli nel governo degli interessi chiesastici... La Chiesa, ancora [nel 188 lJ, e per necessità storiche, e per salvare i suoi interessi mondiali, non può non osteggiare la stessa esistenza deJ nostro Stato nazionale; sulla sua bandiera sta sempre scritto: rivendicazione del potere temporale e annienta– mento dell'unità d'Italia ... Però possono mutare quelle necessità che obbligano la Chiesa a combattere lo Stato italiano come tale. Profittiamo dunque del momento propizio, e rafforziamo fino da ora lo Stato con il suffragio popolare, per meglio prepararlo alle non lontane lotte con il suo piu mortale nemico. Imperocché non è possibile che ci facciamo illusione di potere indefinitamente evitare in Italia ogni serio conflitto tra lo Stato e la Chiesa e convien premunirsi fin da ora, ché il nemico è gagliardo e agguer– rito e l'odio che lo anima non ha confine. Uno Stato come il nostro, nuovo e privo di tradizioni, e in un paese dove non v'è quasi diversità di culto, non può, quando non abbia una chiara coscienza di rappresentare la universalità dei cittadini, lottare a pari contro una istituzione potente come la Chiesa romana; potente pel prestigio che le viene dall'apparente appoggio morale di trecento milioni di fedeli, potente nell'interno dello stato per la sua secolare organizzazione, che scende fino alla parrocchia, mentre l'articolazione dello stato si ferma quasi al Comune. Solo il suffragio universale, che con la periodica elezione popolare riassume nello Stato tutte le forze morali e materiali della nazione, senza esclusione· ed alla luce del giorno, solo esso può donargli il vigore sufficiente per debellare un tanto avversario. Il nostro stato quale è ora e quale sarebbe per effetto della legge propostaci (esclusione dal diritto elettorale di chi non ha il cer– tificato di proscioglimento) non ardirebbe misurarsi in una lotta corpo a corpo contro la Chiesa. 15 Parole, le quali si sono realizzate ai giorni nostri, dopo che il partito clericale, smesse le rivendicazioni temporalistiche, si è incamminato alla conquista non di pochi palmi di terreno, ma di tutta l'Italia, e i partiti liberali-conservatori sono costretti ad accodarglisi; e i partiti democratici e lo stesso partito socialista sono ridotti, nel sentimento della propria debo– lezza e insincerità, a contentarsi del laicismo cattedratico dell'onorevole Luzzatti e a considerare come conquista di grande momento la... prece– denza del matrimonio civile dell'onorevole Carlo Gallini, deputato di Pa– vullo nel Frignano (78.808 abitanti, 3.408 elettori iscritti, 739 votanti, voti riportati 691). Per nostra fortuna, a rafforzarci contro la Chiesa siamo ancora a tempo, prima che la Chiesa spinga innanzi la conquista anche nell'Italia meridio– nale. In questo momento e per un pezzo ancora non esiste nell'Italia meri– dionale pericolo clericale. E, a ogni modo, nel Mezzogiorno il partito cleri- 15 Atti Parlamentari, Camera dei Deputati. Discussioni, tornata del 30 aprile 1881, p. 4861. [N.d.C.J 417 BibliotecaGino Bianco

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