Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale agl'interessi "di quattro o cinquecento lavoratori al massimo, associati: m quella mezza dozzina di cooperative, che hanno mosso guerra all'Istituto, per una infondata presunzione: che cioè l'Istituto non voglia dar loro piu lavoro." E affermava che "l'interesse degli appaltatori, per quanto popolari" non deve andare "prima e al disopra dell'interesse del proletariato." E l'Avanti! commentava: A chi ben guardi, la crisi attraversata oggi dall'Istituto delle Case popolari (sotto gli assalti della "classe lavoratrice organizzata" - cooperative di lavoro) altro non è che un episodio della piu vasta crisi in cui è entrato tutto il movimento operaio: crisi determinata dalla difficoltà di armonizzare gli interessi dei gruppi e l'interesse della collettività. Nello sforzo mercé cui la società odierna tende a una coordinazione larga dei suoi elementi, a un equilibrio sicuro e giusto delle loro funzioni, determinare quanta parte, in questo sforzo, debba concedersi alle singole rivendicazioni dei gruppi operai, e in quali confini l'azione dei gruppi debba svolgersi, a quali criteri essere ispirata per raggiungere piu brevemente e colla minore dispersione di energie, l'altissimo fine di un maggiore benessere e di una sicura elevazione di tutto quanto il proletariato - tale è bene il formidabile problema del divenire del socialismo... In piu di un particolare il Rossi-Doria può avere visto incompletamente le cose o averle viste sotto una luce troppo fosca; ma il pensiero, anzi il sentimento nobilissimo dominante in queste sue linee è, crediamo noi, il pensiero che deve illuminare, il sentimento che deve riscal– dare e purificare tutta quanta l'azione operaia-socialista se essa voglia salvarsi dal pe– ricolo di impaludare e di paralizzarsi in conati egoistici di piccoli gruppi, se essa voglia non perdere di vista il fine supremo della rinnovazione sociale. Il fenomeno deplorato dal Rossi-Doria e riconosciuto dall'Avanti! per Roma, è un fenomeno assai profondo e largo. Negarlo sotto una valanga di proteste irose è volere perpetuarlo, intensificarlo, renderlo incorreggibile, preparare giorni funesti alla classe lavoratrice italiana. * Finora non ho risposto che a una parte mm1ma dell'ordine del giorno del Gruppo parlamentare. Ma i lettori non si spaventino: mi sbrigherò mol– to piu brevemente del resto. Un altro solo articolo basterà. E poi mi rimetterò ad ascoltare. III L'opera del Gruppo socialista parlamentare Discutendo con G. Salvemini Affermai nella intervista, 14 che ha suscitato tanto clamore di indi– gnazioni piu o meno parlamentari, ed ho ripetuto sul principio di questi articoli (Avanti!, 24 giugno), che i bisogni e le tendenze delle Cooperative -14 Cfr. p. 354 e nota. [N.d.C.] 376 BibliotecaGino Bianco

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