Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale volta i cinquanta soci di una ccoperativa di lavoro, che ottengano il col– laudo anticipato in un argine, credono di essere il 'proletariato.' Il depu– tato socialista, che non domanderebbe questa anticipazione per un appalta– tore, la domanda per la cooperativa; e il ministro, che non oserebbe per– petrare una simile illegalità favoritista per un privato, non esita a farla per... il proletariato. "Ma il proletariato vero - quello che paga le tasse - specie in un paese come il nostro, nel quale il sistema tributario è fondato quasi tutto sulle imposte indirette - paga le spese del festino, sia pure per una coope– rativa di lavoro, la quale compie funzioni ed ha ormai il carattere d'una società anonima capitalistica." Il confiitto nel prossimo congresso "E h d ' 1 . ? " c e cosa acca ra ne prossimo congresso. "Nel prossimo congresso bisognerà mettere da parte le vecchie e in– concludenti beghe di tendenze e romperla risolutamente con le cause e gli artifici della degenerazione della politica socialista. E io sono sicuro che i migliori socialisti d'Italia, senza distinzione di tendenze, reagiranno al male con chiarezza di idee ed energia di propositi. "'t notevole, infatti, che questo movimento di reazione abbia avuto fra i suoi iniziatori parecchi di noi cosiddetti riformisti; e Camilla Pram– polini, col suo' sicuro intuito socialista, è stato fra i primi a lanciare il grido di allarme. I migliori dirigenti della Confederazione del lavoro mi pare vadano rendendosi conto del pericolo; onde io non dispero di vedere il mio partito uscire da questa crisi e salvarsi dalla degenerazione, che non è soltanto politica, ma anche morale, verso cui lo trascinano interessi di categorie e locali, estranei al socialismo. "Certo, sarà doloroso per il partito doversi mettere, all'occorrenza, contro taluni gruppi operai in nome degli interessi della intera classe la– voratrice. "Ma che ragione di esistere avrebbe il partito socialista, se non eser– citasse questa funzione coordinatrice e disciplinatrice del movimento ope– raio? "D'altra parte io credo che il reagente radicale a questa degenerazione del partito· socialista sarà il suffragio universale. Quando la intera classe lavoratrice conseguirà il diritto di voto, i deputati socialisti saranno sot- ,, tratti alle pressioni della piccola borghesia entrata o formatasi nel partito, e saranno obbligati a tener d'occhio gli interessi generali di tutta la classe proletaria e non piu - a danno di questa - gli interessi delle ristrette oligarchie operaie." [Da "Il Giornale d'Italia," 10 giugno 1910.J 358 BibliotecaGino Bianco

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