Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Presidente. - Lasciate parlare. Salvemini. - Queste interruzioni confermano pienamente quanto di– cevo or ora, che voi non ci tenete al suffragio universale, e che ignorate quanto esso sia necessario per l'Italia meridionale. La prepotenza governativa per.messa dal suffragio ristretto. - Perché l'effetto del nostro sistema elettorale è che, nel Mezzogiorno, non solo le classi lavoratrici sono escluse da ogni influenza politica, ma non è possibile organizzare nessuna seria resistenza contro la corruzione e la prepotenza del Governo. Delle persone che formano una massa elettorale, una parte non va mai a votare. Quelli che vanno a votare si possono dividere in tre porzioni: i due gruppi, che seguono stabilmente i due partiti impegnati nella lotta, e un gruppo intermedio che, spostandosi, ora di qui, ora di là, determina la vittoria. In generale, ogni partito può contare su una massa, non molto estesa, ma sicura /di elettori, i quali votano ad ogni costo per esso, sia perché pro– fondamente convinti degli ideali propugnati dal partito, sia perché interes– sati alla vittoria del partito, da cui hanno ottenuto o sperano di ottenere impieghi, appalti, favori personali. Quando gli elettori sono molti, e so– prattutto quando la maggioranza del corpo elettorale è formata da lavora– tori, che non possono aspirare a impieghi, non concorrono agli appalti e non possono essere tutti conquistati con la corruzione personale, - i partiti sono obbligati ad occuparsi attivamente degli interessi generali per mante– nersi le simpatie della grande massa non legata con vincoli personali alla loro causa. Dove, invece, come nell'Italia meridionale, gli elettori sono po– chi, e il proletariato non ha peso politico, e domina solo la piccola borghe– sia improduttiva e la grande proprietà fondiaria, ivi gli interessi generali sono del tutto dimenticati; e ogni lotta politica si riduce alla conquista degli impieghi, degli appalti, del libero sfruttamento dei' bilanci comunali. E la situazione peggiora nel Mezzogiorno ogni anno per effetto della emigra– zione, che rialza i salari mentre resta stazionario o diminuisce il prezzo dei prodotti agrari: perciò il reddito fondiario diminuisce; e tutta quella picco– la borghesia cosiddetta intellettuale, ma corrotta e oziosa, che prima era aiu– tata a vivere dalle poche centinaia di lire annue ricavate dalla terra, si vede a poco a poco volatilizzare nelle mani ogni reddito e si precipita con furore sempre piu aspro sui bilanci comunali e provinciali; e si divide in fazioni contrarie, capi'tanate da famiglie nemiche di latifondisti e di avvocati; e si disputano ferocemente gli impieghi; ed, essendo sole padrone del potere politico, non trovano nessun freno al loro malfare. In queste condizioni, la corruzione e la prepotenza governativa non incontrano nessun apprezzabile ostacolo. Basta, infatti, al Governo intimi– dire nelìe elezioni le poche centinaia di persone aderenti stabilmente al 336 BibliotecàGino Bianco

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