Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

SuffragiQ. universale, questione meridionale e riformismo sono incaricato di parlare a nome, se non della unanimità, ma della grande maggioranza dei delegati delle sezioni meridionali. Questi, mentre sono di– scordi su ogni altra questione, sono pienamente d'accordo nel giudicare er– .rato il programma di riforme immediate proposto tanto dagli integralisti, quanto dai riformisti e dalla Confederazione del lavoro. Questa piena con– cordia fra i meridionali, i quali non vanno mai d'accordo fra di loro, e talvolta avviene che un meridionale non vada d'accordo neanche con se stes– so (risa), questa piena concordia è un fatto degno di nota, e tale da aggiun– gere peso alle critiche e alla proposta, che sono incaricato di presentare. Protezionismo agrario e protezionismo industriale. - Voi proponete che il partito dedichi le sue forze a conquistare le leggi sociali volute dalla Confederazione del lavoro: la riforma della scuola elementare; l'abolizione del dazio sul grano; il suffragio universale, ecc. Ma in questo elenco di do– mande esistono dimenticanze e differenze notevoli di forma, le quali rive– lano nettamente il vostro stato d'animo e dimostrano che le idee da voi elencate non si trovano tutte sullo stesso piano. Del dazio sul grano, per esempio, voi chiedete risolutamente l'abolizio– ne, senza fermarvi neanche alla idea intermedia di una sospensione finché duri la crisi attuale; senza accennare neanche alla opportunità che questa abolizione sia graduale. E, a leggere le vostre proposte, parrebbe che in Ita– lia solo il grano costasse caro; mentre i prodotti industriali costano, per via del protezionismo, in media il 25% piu del prezzo naturale. Ma voi esitate molto a toccare questo tasto; perché ben sapete che l'abolizione o la ridu– zione, sia pure graduata, del protezionismo industriale determinerebbe pa– recchie crisi di produzione, dolorose immediatamente, se pure compensate a lunga scadenza da utili maggiori, in cui si troverebbero impegnati gli operai del Nord e del Centro, che sono stati da voi organizzati. E perciò non vi sentite d'impegnarvi in una campagna di questo genere. Non che vi dichiariate protezionisti nel campo industriale. Oibò, oibò! Ma, però, sebbene, quantunque, bensf, vedremo: insomma, ora, come ora, non è il caso: se ne parlerà quando Dio vorrà (rumori). Il caso di parlarne, invece, è per il dazio sul grano, che voi volete sop– presso senza mezzi termini, sebbene anch'esso determinerebbe una dolorosa crisi di produzione in molti luoghi dell'Italia meridionale, dove proprietari e proletari vivono solo del prodotto del grano: crisi di produzione - ba– date bene - che noi crediamo le nostre plebi debbano sopportare nell'in– teresse generale del paese; e potranno sopportare vittoriosamente in grazia della emigrazione; purché l'abolizione sia prudentemente graduata; e pur– ché la perdita, che noi faremo nei prezzi del grano, ci venga senza ritar– do compensata con un costo minore dello zucchero, delle vesti, del ferro, dei prodotti manifatturieri piu comuni, come, per esempio, le cotonate biel– lesi, di cui siamo tributari al Nord per effetto del protezionismo industriale, e il cui alto prezzo impedisce lo sviluppo economico delle nostre contrade. 333 BibliotecaGino Bianco

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