Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Nord e Sud nel partito socialista italiano sonniniani - ha lasciato respirare le organizzazioni proletarie ed ha por– tato metodi di governo fino ad un certo punto nuovi e moderni, nell'Italia meridionale non ha cambiato in nulla i vecchi metodi di tutti i governi bi– sognosi di manipolarsi pur che sia una maggioranza parlamentare. Nei collegi dei deputati ministeriali, difesa energica e sfacciata delle camorre amministrative ministeriali; nei collegi dei deputati risolutamente antimini– steriali, alleanza colle camorre amministradve opposte, travestite da partito liberale; nei collegi dei deputati incerti - e sono i piu - minacce pe~ obbligarli a imbrancarsi nella maggioranza; ovunque, repressione spietata di ogni rinnovamento proletario, salvo che il deputato ministeriale non isperi di incanalare il movimento a proprio vantaggio, oppure che di esso il Governo non pensi in via provvisoria di far uso per riscattare qualche Salandra recalcitrante. "Difendere una camorra"? "minacciarne" o "ricattarne" un'altra? "r.e– primere ogni rinnovamento"? Che cosa voglion dire queste parole? Un uomo del Nord non ha la minima idea di quel che esse significhi– no, perché il piu forcaiuolo e camorristico Governo di questo mondo non si permetterebbe mai nel Nord neanche la millesima parte di ciò che si può concedere il Governo piu liberale e onesto nel Sud. Se in una grande città come Palermo, dove esiste una stampa quotidiana e un rudimento di pubblica opinione, la prefettura arriva ad allearsi pubblicamente con la ma– fia dopo il processo Palizzolo, ciò che gli agenti del Governo fanno nelle piccole città meridionali, per le quali non esiste alcun sindacato della pub– blica opinione, supera le forze di ogni piu macabra e degenerata fantasia. Quando viene sciolto un Consiglio ·comunale - è questo il colpo in– fallibile per domare gli elettori di un paese - il commissario regio riceve dal prefetto la lista delle persone con cui deve sempre andar d'accordo, e sotto i suoi ordini è messa la pubblica sicurezza del paese. Quando sia ne– cessario, è distaccato sul luogo delle operazioni un agente specialista in ma– terie elettorali. I consiglieri indicati dal prefetto al commissario sono i capi della fa– zione, che va rimessa al potere. Amministrano il Comune sotto la maschera del commissario, destituiscono gl'impiegati avversi e mettono a posto gli amici; intimidiscono gli incerti e li obbligano a diventar agenti elettorali; moltiplicano le contravvenzioni per l'igiene contro i nemici, annullando quelle degli amici, e lanciandone delle cervellotiche contro i poveri diavoli per poterle poi revocare e accaparrarsi cosf altri voti; ritirano e concedono, sempre in vista dei voti, i permessi di occupazione di suolo pubblico; ado– perano tutti i fondi della beneficenza per la corruzione elettorale; disperdo– no in un mese tutti gli stanziamenti di un anno pei lavori pubblici, distri– buendoli fra gli artigiani secondo le convenienze elettorali; e il regio com– missario firma i mandati, spiega al pre'fetto la necessità delle canagliate, garantisce da ogni procedimento penale i suoi am1c1. · Naturalmente, il commissario, mentre commette queste azioni da ga- 241 BibliotecaGino Bianco

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