Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale strativa, impedendo il sorgere dell'industria e la trasformazione agricola, ha costretto tutta la borghesia a imboccare la via delle cosiddette profes– sioni liberali. La sola Università di Napoli - scriveva nel 1880 un corrispondente tranese della Rassegna Settimanale del Sonnino (vol. V, n. 114), e d'allora in poi le condizioni sono spaventosamente peggiorate - accoglie pel Napoletano il contingente studioso di 7 in 8 milioni. Quivi i nobili e i figli dei ricchi borghesi si vantano ancora, come i Goti e gli Ostrogoti, di poter restare ignoranti; cosi l'Università resta campo esclusivo della media borghesia e di quei figli di agiati contadini, che di anno in anno rispar– miano qualche sommetta. Quando ogni buon figliuolo di campagna poteva consacrarsi prete e non essere costretto a prendere il fucile invece della croce, questi contadini si dissanguavano per avere il venerando sacerdote nella famiglia, il quale avrebbe nobi– litato il casato e portato per giunta un po' di benedizione divina nella casa. Ma, da che il vento spira contrario alla sacrestia, non per ciò si è spenta nei villici quella tale ambizione del nobilitarsi. [Il corrispondente qui non capisce che non si tratta di sem– plice ambizione: la famiglia ha un piccolo capitaluccio e desidera di piazzarlo.] In Italia, secondo il censimento del 1871, vi sono 25.986 individui dediti alla giurispru– denza; 54.409 alle professioni sanitarie; 52.577 all'istruzione ed educazione. In generale sono dediti alle professioni cosiddGtte liberali 188.268 individui, non compresi gli scolari e gli studenti e i maestri di scuole private. 6 Ma queste cifre non significano nulla, se non vengono comparate. La metà degli applicati alla giurisprudenza spetta alle sole province meridionali, cioè 12.529 individui, con una popolazione di 9.859.410 (Napole– tano e Sicilia); mentre il totale della popolazione italiana è di 26.801.154; alle stesse province spetta piu del terzo delle professioni sanitarie, cioè 20.343. 7 Se tutti costoro fossero richiesti dai cresciuti bisogni del paese, manco male; ma il doloroso è che i professori abbondano proprio là dove mancano la produzione, le manifatture e il commercio. Il gran numero degli avvocati, specialmente nelle province meridionali, è un vero flagello: mentre nell'Alta Italia per 100 individui vi è in giurisprudenza la proporzione di 0,07; nel Napoletano e Sicilia la proporzione sale a 0,12. Generalmente manca in Italia la materia degli affari; manca ancor piu nelle province meridionali, soprattutto nel Napoletano, dove i pochi affari di commercio e di produzione s'intrecciano di cavilli. Quindi la maggior parte degli avvocati sono degli spostati nella vita. I migliori e i piu volenterosi si cimentano nei concorsi e giungono ad ottenere qualche pretura o qualche posto negli umili uffici vacanti dello Stato; la gran massa resta nelle province e nelle città, come pesante zavorra, che arresta il cammino della nave. Questi spostati capiscono piu di tutti che la vita è lotta, e, giacché essi si trovano nella mischia, lottano a oltranza; non potendo riguadagnare per vie dritte tutto quello, che le famiglie hanno speso per dare loro una posizione onorata, cercano mezzi e vie oblique. La riuscita di molti aumenta straordinariamente, come si vede giorno per giorno, la effervescenza e le smodate aspirazioni negli altri e nei piu giovani. Lo Stato non ha posti Vir loro, che sono di poca coltura e di poco valore; ebbene, essi assalgono le amministrazioni comunali e provinciali. Sono questi professionisti, specialmente nelle grandi città, dove la vita è una vera arena, che brigano nelle ele– zioni politiche e amministrative, che, corrotti dai grossi, corrompono e minacciano i piccoli. Riducono nelle loro mani tutte le cariche pubbliche del paese, le amm;ni<tr:i.– zioni dei luoghi pii; s'impossessano dei suoli e dei fabbricati del Comune e della Pro– vincia, spandendo da per tutto i germi piu pestiferi della corruzione civile. 8 6 Si noti che si allude sempre ai dati del 1871. Il prossimo censimento ci dirà quale aumento - assoluto e relativo - abbiano subito queste cifre nel trentennio. 7 Cfr. la nota precedente. 8 E curioso e significante che questa diagnosi schiettamente marxista, fatta da un con– servatore intelligente, della corruzione meridionale in generale, corrisponda a pennello alla dia- ~12 BibliotecaGino Bianco

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