Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale
Movimento socialista e questione meridionale ché questo partito adottandola diventerebbe uguale al nostro - è la so– cializzazione di tutti i mezzi di produzione e di scambio, messa quale scopo del movimento proletario; è, in una parola, il socialismo. Orbene x 2 arriverebbe, per distinguersi dagli altri partiti, a mettere nel Programma minimo il socialismo? Certo sarebbe questa un'idea generale, la quale conterebbe in germe tutte le riforme particolari, e x2, come abbiam visto, è precisamente di questa roba che vuol nutrire il Programma minimo; ma non crediamo che il suo amore per le idee generali arrivi fino a scambiare il Programma minimo col Programma massimo. Ma se è impossibile per noi avere un programma immediato, il cui contenuto possa da sé solo distinguerci dagli altri partiti, in che modo sal– veremo la nostra individualità, che cosa ci salverà mai dal confonderci con gli altri? Ci salverà anzitutto la nostra coscienza socialista..., dato che l'ab– biamo; poi ci salverà la correlazione, che noi dobbiamo aver cura di dimo– strare, fra le riforme immediate da noi richieste e gli scopi ultimi del nostro partito; ci salverà finalmente il metodo, che terremo nel propugnare le riforme, cioè la pressione del proletariato organizzato in partito di classe, cioè la lotta di classe. 2 1 d h "' 1 . ' 1 x ne programma a me proposto scopre c e e scesa mo to gm a co- scienza per la lotta di classe"; si vede che x 2 appartiene a quella categoria di socialisti, che credono di fare della lotta di classe, gridando semplice– mente a squarciagola: lotta di classe, lotta di classe! e non si avvedono che la lotta è intorno a noi, nei massimi e nei minimi particolari della vita sociale, nella politica, nella legislazione, nella finanza, nella polizia, ovun– que. Tutto sta a saperla vedere e mettere in mostra. Chi li intasca gli inte– ressi del debito pubblico e chi li paga? A chi serve l'esercito stanziale e contro chi funziona? Chi paga i diritti doganali e i dazi di consumo e in vantaggio di chi sono erogati? Su chi si riversa in ultima analisi l'imposta sui fabbricati? Contro chi e in vantaggio di chi funziona la nostra oppri– mente macchina amministrativa? Ecco le domande, che potevano nascere nella mente di x 2 alla lettura del programma da me proposto; e ognuna di queste domande è un vero poema di lotta ·di classe; anzi, se x 2 avesse de– siderio di buscarsi una trentina di condanne in forza del famoso art. 247, non dovrebbe che prendere il programma, nel quale, secondo lui, non c'è lotta di classe abbastanza, e commentarlo in un pubblico comizio, trascu– rando tutte quelle circonlocuzioni alle quali abbiam dovuto avvezzarci per poter parlare in pubblico. Se saprà far le cose sue per benino, meno di mezzo secolo di galera non potrà mancargli. È impossibile dunque fare un programma immediato, che sia auto– nomo e originale; quello che deve costituire l'originalità e l'autonomia del partito socialista è ciò che c'è al di là delle riforme immediate, è il metodo dell'agitazione proletaria. x 2 vuole che le riforme immediate· sieno pratiche davvero e appunto per questo respinge il programma da me proposto: l'abolizione della lista 194 BibliotecaGino Bianco
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