Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

A neora per la riforma del Programma minimo Polemica in famiglia Quando ho letto l'articolo di x per la riforma del Programma m1mmo (Critica Sociale, 16 giugno),1 mi son sentite cascare tutte due le braccia. Tanto bassa è scesa dunque nel partito socialista italiano la coscienza della lotta di classe, da permettere proposte simili a quelle fatte da x; le quali, se venissero accettate, farebbero del partito proletario un miserabile partito piccolo borghese, buono tutt'al piu a gridare: abbasso la tassa sui fiammiferi, vogliamo il sale a quattro soldi! Addio riforme sociali, addio ott'ore di lavoro, addio nazionalizzazione delle fer– rovie, addio la stessa imposta progressiva; neanche il domicilio coatto è degno di menzione. Quella non è una riforma, è una vera liquidazione! x sacrifica tutto, per– ché vuole che "le riforme immediate debbano avere il carattere della piu completa praticità e concretezza." Viceversa, domanda l'abolizione dell'esercito stanziale e la nazione armata, la riduzione di 15.500.000 lire sulla lista civile - che è quanto dire l'abolizione della lista civile, che è appunto di L. 15.500.000; - l'epurazione della magistratura, cioè la destituzione in massa di tutti i magistrati corrotti - ahimè! quale ecatombe! - e la Costituente. E non s'avvede che queste riforme sono prive appunto del "carattere della piu completa praticità ... " salvo a voler fare una rivoluzione politica. x vuole un programma veramente pratico, perché "solo in questo caso noi potremo domandare ai partiti affini l'adesione al nostro programma immediato e fare di questo programma la piattaforma per le alleanze": un vestito dunque buono per tutti, uno di quei vestiti non tagliati su nessuna persona e fabbricati a dozzine, che i rigattieri dànno a nolo a un tanto al giorno. Ma x non si fa una domanda semplicissima: quando ci saremo vestiti tutti allo stesso modo, chi distinguerà piu gli uni dagli altri? anzi, quando tutti i partiti cosi detti affini vorranno e domanderanno le stesse cose, che bisogno ci sarà piu di tre partiti? la logica delle cose ci porterebbe alla costituzione di un unico partito popolare, in cui tutte le tendenze politiche si rimescolerebbero in un caos incredibile; la cui azione politica, priva della grande direttiva socialista della lotta di classe, non potrebbe non essere incoerente e infeconda, a dispetto del famoso programma fornito della "piu assoluta praticità e concretezza." Ogni partito, se vuol vivere di vita propria, deve avere un programma proprio: questo programma può coincidere in qualche punto coi programmi di altri partiti; ma deve avere sempre una parte tutta propria, in forza della quale esso possa diffe– renziarsi da quei partiti stessi. Ora è precisamente questo elemento differenziatore che nel programma di x manca, e basterebbe questo solo difetto per renderlo completamente inaccettabile. Nel programma proposto da x manca inoltre qualsiasi idea generale: nella sua smania della praticità e della concretezza, lo scrittore ha evitato accuratamente ogni affermazione sintetica. Cifre, cifre e cifre. Ma perché 30, e non invece 40 milioni di diminuzione sulla imposta fondiaria? perché dei fiammiferi vi ricordate e dello zuc– chero no? e di economie non ce n'è altre da fare, oltre quelle da voi escogitate? x ha scovato nel bilancio italiano 325 milioni e mezzo di economie; bisognava scovare altrettanti milioni di riduzione sulle imposte; si è messo quindi a spulciare le cifre delle entrate, qua diminuendo il terzo, là togliendo il quarto, vendendo il sale a 20 centesimi e il petrolio a 40 centesimi. Meno male che fra le entrate e le uscite ha avuto cura di lasciare un milione cli eccedenza attiva! Peccato che i ministri del Tesoro 1 Cfr. supra a p. 148. ]92 BibliotecaGino Bianco

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