Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Mqvimento socialista e questione meridionale nelle lotte altrui, ed essendo solo interessati a ristabilire solidamente l'ordine turbato, si regolerebbero secondo giustizia e darebbero a ciascuno il suo. Nel 1891, quando i radicali di Bellinzona, oppressi dai clericali, insor– sero e s'impadronirono del castello, in poche ore gli altri Cantoni svizzeri intervennero, ristabilirono l'ordine, fecero un'inchiesta spassionata perché disinteressata e diedero ragione ai radicali. E fra i Cantoni intervenuti ce n'erano dei clericali e dei conservatori. In Italia, invece, nella seconda metà del 1893 fu dapprima una prolu– vie di articoli pieni di compassione per le miserie dei solfatari e dei "ca– rusi II meridionali, e il Corriere della Sera era a capo del movimento uma– nitario. Ma, quando i poveri Siciliani cominciarono a bruciare i casotti da– ziari, le deputazione latifondista siciliana si rivolse tutta contro Giolitti, 13 i deputati di destra videro che era questo il momento buono per abbattere il Ministero, i moderati lombardi sperarono dalla caduta di Giolitti l'abban– dono della tassa progressiva e una buona repressione contro il movimento democratico del Nord, tutti i deputati desiderosi di un portafoglio si uni– rono per ingrossare la valanga; e il risultato di tutta la commedia fu che il Corriere della Sera non parlò piu né di solfatari né di "carusi. 11 In ulti– ma analisi, la insurrezione siciliana fu una vera cuccagna per le bande crispine del Sud e per le consorterie moderate del Nord. La coscienza che il federalismo è l'unica via per la soluzione della que– stione meridionale è molto piu diffusa di quanto non si saprebbe sperare. Nell'inchiesta sulla questione meridionale promos·sa recentemente da Anto– nio Renda, 14 la grande maggioranza delle risposte è piu o meno esplicita– mente avversa all'attuale unità amministrativa. Lino Ferriani deride la legislazione unica; il dottor Faucello augura "contro lo statismo il decen– tramento, 11 il Colajanni non ha bisogno neanche di dire che egli è da molti anni federalista; Mario Pilo non ha nessuna fiducia nello Stato e si aspetta tutto dai meridionali stessi; Francesco Montalto si dimostra federalista, quan– tunque il suo federalismo sia annebbiato ·da una nube filosofica discreta– mente densa; un anonimo domanda "larghissimo e radicale decentramento amministrativo, che tolga dalle mani del Governo centrale l'istruzione, le finanze, la polizia, l'esercito, e affidi tutte queste attribuzioni alle regioni e ai Comuni 11 ; Alessandro Groppali dichiara che "presentemente il rime– dio piu urgente ed efficace per salvare l'Italia dalla rovina inevitabile, tanto dal punto di vista morale quanto materiale, è il federalismo"; Scipio Si– ghele ritiene assurdo "il voler governare ed amministrare nello stesso modo Cuneo e Siracusa, Venezia e Napoli 11 ; Ciccotti ricorda tutto il bene che ha fatto alla Svizzera l'ordinamento federale in confronto del male prodotto a noi dal nostro ordinamento unitario. Il solo De Marinis è amico dell'uni– tà; egli continua ad aspetta~e un potere centrale illuminato (!) e darebbe 190 13 Allora presidente del Consiglio. [N.d.C.] 14 Cfr. mpra a p. 133. [N.d.C.] BibliotecaGino Bianco

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