Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale tutti gli elementi attivi della politica; e cerca, tra essi, in quelli che meglio ne sanno intendere e soddisfare le aspirazioni e le vie d~ uscita, le sue guide e i suoi strumenti. Ma per potere adempiere, quando che sia, a questa funzione un partito non deve stare a strologare il tempo e ad imitare il Pessimista nel fare il fulmine di guerra in tempo di pace. Interpretare i bisogni veri del paese e propugnarne ogni giorno l'appagamento; av– vezzare il paese a vederlo e considerarlo come il difensore piu strenuo della sua li– bertà; spendere l'opera sua, non già a invocare la rivoluzione, ma a cercarne nell'o– pera continua di ogni giorno il sostitutivo: ecco quella che - quando il grande som– movimento arrivi per misura colma de' tempi metterà un partito in grado di dirigerlo'. I piani fatti - tanto per chi pretenda fare una rivoluzione come per chi intenda dirigerla - sono di solito elusi dal molteplice e impreveduto concors6 di avvenimenti e di forze sociali sconnesse e disordinate, come avviene in una convulsione sociale. Solo il semplicismo del Pessimista può pensru:e a un pedagogo che ~i trovi pronto a dare la traccia al mondot posto in subbuglio; come solo il Pessimista, che si crede capace di rifare un quarantotto emendato e corretto, può, pur ritenendosi' socialista, credere di poter fill"e astrazione dalle gravi difficoltà che riserba ad un movimento politico l'antagonismo del proletariato e della borghesia. Ma la misura della chiaroveggenza del Pessimista si ha nel modo come egli valuta l'episodio di Minervino Murge e i simiglianti. Egli all'osservazione esatta e sincera delle cose, alla valutazione delle possibilità e delle conseguenze ama sostituire certi metodi, per cui si abbandona a scambiamenti, specula sull'equivoco e storce le opinioni degli avversari. La forcaioleria italiana era risorta a nuova vita in seguito ai fatti di maggio, ma gli eccessi, a cui si è abbandonata, le hanno già scavata la fossa. Nell'atto stesso in cui tenta di fermare in una legge il suo spirito di violenza, essa sente il terreno mancarle sotto i piedi, ed è, già, moralmente almeno, perduta. L'unica sua risorsa può essere negli eccessi, de' suoi avversari: eccessi di lin– guaggio, o imprudenze di ogni maniera. Che l'esperienza de' fatti di maggio non vada perduta per i partiti che ne fu– rono cosi duramente provati; e valga come un richiamo alla realtà delle cose e l'in– duca a non abbandonare il terreno positivo e tenersi sempre piu stretti a quei metodi di lotta, che tesoreggiano il tempo; mettendolo bene a profitto, e per una via in apparenza solo piu lenta, li sottrae a certe insidie e li conduce piu sicuramente alla mèta. ETTORE CICCOTTI [D~ "Avanti!," 8 aprile 1899.] Mentre la reazione "va perdendo fiato" I Trovo opportuno anch'io aggmngere qualche cosa per chiarire meglio l'argomento. L'Avanti! ha capit~ perfettamente che 10 non ho mai voluto alludete 116 BibliotecaGino Bianco

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