Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Mentre si c:anta la ninna-nanna * L'equilibrato Ciccotti, non contento di aver tirato 1n ballo l'Engels; tira in ballo anche la storia. I grandi mutamenti politici non sono mai avvenuti per un proposito e secondo un proposito consapevolmente architettato e metodicamente messo in atto. I conflitti che si sono risoluti nell'avvento e nella caduta della monarchia di luglio in Francia sono sorti spontaneamente e quasi imprevedutamente da contrasti di ordine costituzionale, che pure si volevano risolvere pacificamente. Questo è vero; ma altro è dire che non si può architettare metodica– mente in precedenza quel che avverrà, altro è consigliare ai partiti di pro– cedere sempre con la testa nel sacco, perché è stato sempre cosi, di pensare solo a risolvere i conflitti pacificamente e lasciare che le altre soluzioni avvengano imprevedutamente. Basta la sola enunciazione dell'idea per dimostrarne la fallacia. Eppure se c'è un esempio, che dovrebbe indurci a non lasciarci sorprendere all'improvviso dagli avvenimenti, è appunto la storia della monarchia di luglio, tanto simile, anche nei minimi partico– lari, a quella odierna del nostro paese! * E vengo ora all'argomento degli argomenti. Il Bonomi nel n. 784 dell'Avanti! 1 e il Ciccotti nell'articolo equilibra– tissimo, a cui io ho in questo momento l'impulsività di rispondere, hanno osservato che io classi.fico i partiti politici senza pensare alle condizioni reali del paese, e li faccio muovere come tante pedine sulla scacchiera. In verità, quando io scrivevo i miei articoli, speravo che i lettori avreb– bero saputo penetrare sotto la corteccia delle mie parole. Mentre il Cic– cotti è liberissimo di combattermi con tutti gli argomenti, che crederà opportuni, perché nessun regio procuratore gli salterà addosso mentre pre– dicherà la resistenza passiva; io invece sono obbligato ad andare molto guardingo, per non farmi spezzare la tromba sul piu bello. Il Ciccotti e il Bonomi, invece, non han tenuto conto di questo fatto, si sono impuntati sulla forma delle mie argomentazioni, e non han capito che io, obbligaco com'ero a sostituire ai nomi astratti delle istituzioni i nomi concreti dei partiti, ho dovuto appunto fare una lunga partita a scacchi per lasciare viva in fondo solo la pedina neo-repubblicana, che a mio parere va acqui– stando, dato "il processo di disintegrazione,, ogni giorno maggiori pro– babilità di vittoria. Il Ciccotti, quindi, se vuole veramente stritolarmi, come pare ne abbiJ 1 22 febbraio 1899. Cfr. nota a p. 102. [N.d.C.] 111 BibliotecaGino Bianco

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