Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

lvlentre st canta la ninna-nanna Noi socialisti abbiamo tutti i giorni in bocca Marx, ma, quando piu occorrerebbe rammentarlo, dimentichiamo proprio quella sua fondament?le concezione della vita e della storia, che riporta, in via diretta o indiretta, al sostrato economico ogni altra manifestazione della vita sociale. Vogliamo cominciare dall'omega, piuttosto che dall'alfa; e crediamo di potere rifar tutto di pianta, quando non siamo in grado nemmeno di determinare un vero movimento di opinione a favore o contro di certe riforme. Pensiamo subito all'etichetta, che non dico sia indifferente e cosa di niun conto, ma il cui mutamento non dev'essere scambiato per il toccasana e che, in ogni modo, è illusione credere di poter cambiare subito e di un colpo. Ora è in questo movimento già cosf non indifferente contro l'eccesso delle imposte, che si può cercare la leva per iscalzare tutto un falso indirizzo di politica; e per questo non occorrono i rimedi eroici. È con questo mezzo veramente che la Sinistra riusd a conquistare il potere. Ma, che dico? È da questa controversia in apparenza umile, dal diritto di consentire i tributi, che è sorto nientemeno che il sistema rappresentativo. E chi può dire che da tale movimento non debba uscirne un nuovo dilemma: Se demettre ou se soumettre? I nostri ideali piu remoti sono per noi come la bussola, che serve a non farci smarrire l'orientazione; ma, di volta in volta, ci occorre una mèta piu vicina; e b mèta dev'essere visibile, tangibile, capace di essere raggiunta praticamente. Il riccio dell'àpologo riusd a stanare il serpente, ma vi riusd con calma e col tempo, e senza squilli di tromba. Uno dei piu ·funesti effetti di questo periodo di reazione è precisamente quello di far risorgere certe funeste illusioni di cure empiriche e d'impedire quella libera e piena discussione, onde certe ubbie, accarezzate solo a furia di sottintesi, uscirebbero annientate. Dice un proverbio inglese che col tempo e con la pazienza si può fare di un ele– fante una piccola mosca. Lasciateci l'una cosa e l'altra. E sopra tutto non vi sfiatate troppo a suonare la tromba di Giosuè: le vostre forze se ne andranno tutte in altrettanto vento! ETTORE CICCOTTI [Da "Avanti!," 27 febbraio 1899.J Mentre si canta la ninna-nanna I Il sottoscritto pessimista-allarmista-impulsivo, quando suonò la tromba, non intendeva con questo far cadere da un momento all'altro le mura di Gerico; era sua semplice intenzione di manifestare la impulsività di coloro, che credono debba esser dato l'allarme nel campo socialista, affinché i com- ~---- 107 BibliotecaGino Bianco

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