Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Il ministro della mala t1ìta 4. quegli artigiani (muratori, falegnami, ecc.), che vivono di forniture municipali e che hanno bisogno di conquistare a modo loro i poteri pubblici per sfruttarli nei piccoli appalti. L'organizzazione politica permanente del partito dobbiamo bene chiamarlo cosI - debellista si chiama circolo operaio. 3. Le elezioni del 1904 Nel 1904 i debellisti non erano neanche in Gioia cosI numerosi da assicurare al loro amato capo la maggioranza. Prova ne è il fatto che la amministrazione comunale apparteneva agli avversari del De Bellis. Il male, però, non era irreparabile. Quando Giovanni Giolitti governa l'Italia, i suoi fedeli non devono mai disperare. Non per nulla esistono in Italia la mala vita e la questura. A che cosa servirebbero esse, se il governo non le dovesse in caso di necessità adoperare? Nelle elezioni del 1904, pertanto, il partito debellista, protetto dal governo, spalleggiato dalla questura e dalla mala vita, conquistò nella formazione dei seggi maggioranza e minoranza in tutte le sezioni di Gioia del Colle. E le urne di Gioia del Colle, accortamente interrogate, risposero_: 1180 voti a De Bellis, 67 voti al candidato socialista Musacchio, 36 voti a De Luca Resta. Negli altri centri del collegio il De Luca Resta aveva riportato complessivamente 1146 voti; e il De Bellis soli 777. La elezione unanime della città di Gioia, occupata dall'eroe, copriva la differenza e dava a costui 740 voti di maggioranza. Ma dove erano andati a finire i 500 voti, che nelle elezioni politiche precedenti aveva riportato in Gioia l'avversario di De Bellis? dove erano andati a finire gli elettori antidebellisti, che pure riescivano a tenere in piedi un'amministrazione comunale non debellista? In regime giolittiano questi miracoli non devono meravigliare nessuno. Il popolo sovrano di Giovanni Giolitti è costituito nell'Italia meridionale dai questurini e dai malfattori: e questo popolo, interrogato nelle debite forme, non manca mai di fare i miracoli, di cui il suo signore e padrone ha necessità.3 8 Gli avvocati Poddigue e Nardelli nella Memoria presentata alla giunta delle elezioni in difesa dell'on. De Bellis (Roma, Tip. Fratelli Pallotta, 1909, pp. 7-8) accusano gli avversari del loro patrocinato di " falsare la storia delle elezioni del 1904, " che procedettero regolarissime, tant'è vero che "solamente oggi, e per la prima volta, l'onorevole giunta ha occasione di occuparsi delle elezioni di Gioia in sede di contestazione. " Peccato che essi facciano a meno di ricordare come qualmente nel 1904 la giunta delle elezioni, con una di quelle abili sorprese, a cui siamo ormai da molto tempo avvezzi, si affrettò a convalidare l'elezione di Gioia del Colle in una delle sue primissime sedute, e cosi tolse agli avversari dell'on. De Bellis il modo di presentare in tempo le proteste e i documenti. 75 BibliotecaGinoBianco

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