Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Una repubblica stupefacente * L'on. rappresentante della repubblica molfettese nega anche che i repubblicani suoi amici abbiano nel maggio 1898, domandato al governo una guarnigione per tenere a dovere gli operai in caso di sciopero; non osa smentire di essersi adoperato a caldeggiare la richiesta dei suoi degni amici; si vanta di averli fatti richiamare lui i soldati nel 1903. Ecco un documento che taglia la testa al toro e crederei anc:he all'on. intransigente: Consiglio comunale di Molfetta. - Tornata 17 maggio 1898. - Il presidente Balacco Mauro dà lettura: "La giunta municipale nella seduta del 7 maggio (sei giorni dopo il macello) per considerazioni di giustizia verso questa cittadinanza e di pubblica incolumità in caso di coercizione alla libertà di lavoro e di azioni sovversive o di disastri rilevanti in stabilimenti industriali, richiede una guarnigione stabile in questo comune di almeno 500 uomini." Il presidente riferisce che questa mattina è giunta una nota del ministero della Guerra, in data 15 maggio, che nega la guarnigione. Il presidente esprime tutto il dispiacere della intera amministrazione municipale per la predetta risposta. Non pertanto la stessa si ritiene vinta ( !); per cui nel proporre al Consiglio la ratifica della deliberazione di urgenza del 7 maggio 1898, propone inoltre che l'adunanza avanzi per suo conto nuova istanza al riguardo, istanza che la giunta inoltrerebbe e sosterrebbe con tutta l'efficacia, che l'importanza dell'affare richiede; e per cui domanda autorizzazione che al momento opportuno e dopo l'espletamento delle pratiche d'ufficio, due o tre componenti della giunta si rechino a Roma col nostro deputato (viva la repubblica!) per esporre al ministro della Guerra col vivo della voce le ragioni del comune. Il cons. Giancaspro propone la sospensiva, perché " dopo che venti famiglie sono nel pianto e nel lutto potrà sembrare una provocazione far dichiarare questa città. sede di battaglione. " Deve poi muovere una dolorosa lagnanza contro lo spirito reazionario della deliberazione della giunta. Infatti in essa fra le ragioni, per cui viene richiesto un reparto di truppa, si adduce anche che la presenza di questo farà impedire gli scioperi. Non ci aspettavamo che un'amministrazione repubblicana volesse provveder a togliere alla classe operaia l'unica arma, che le è rimasta per la rivendicazione dei suoi ~~ . Il cons. De Incidibus (monarchico) difende l'amministrazione (repubblicana) contro le critiche di Giancaspro. Bramerebbe sapere se le richieste furono fatte per mezzo della prefettura e quale sia l'opinione del tenente generale Pelloux. Il presidente ribatte le ragioni del Giancaspro, facendo osservare " che la truppa nel 1° maggio fu oltremodo longanime e paziente (il processo dimostrò tutto il contrario). Deve aggiungere che altro è parlare di coercizione alla libertà di lavoro, altro è lo sciopero" (e poi si critica l'on. Sonnino!). Risponde al sig. De Incidibus che " prima di adottare la deliberazione di urgenza la giunta accompagnata dall'on. Pansini si è recata dal reggente la prefettura on. Pelloux e l'on. Pelloux dette formale assicurazione che avrebbe appoggiata validamente la richiesta. " Messa ai voti la sospensione è rigettata con 21 voti contro 1. E si approvano le proposte della giunta·. L'on. Pansini non si dette da fare solo in prefettura per ottenere l'intento; lavorò attivamente anche a Roma. Ed esiste nell'archivio municipale, fra i documenti riguardanti questa· pratica, una lettera in cui l'on. Afan BibliotecaGinoBianco

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