Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana dal sindaco... repubblicano di Molfetta nel 1891: "Anche Imbriani dichiarò doversi il comune allo stato attuale mettere d'accordo col seminario; e Bovio l'apostolo della laicizzazione dell'istruzione della scuola (sic) volle fare una eccezione pel seminario di Molfetta, raccomandando la proposta al mi_nistro Villari." Ce ne rincresce molto per Imbriani e per Bovio: la loro compagnia non arreca nessun aiuto all'on. Pansini; e la compagnia dell'on. Pansini non fa nessun onore a loro. Esilarantissima è poi l'affermazione che "il pareggiamento era il solo modo di sottrarre la scuola al clericalismo ": si vede che secondo il recentissimo verbo dei G.A.D.U. 1 per abbattere le scuole clericali bisogna pareggiarle. Ora comprendiamo perché tanti deputati massoni firmarono quattro anni fa la domanda del pareggiamento dell'istituto di Mondragone. Avendo favodto il pareggiamento del seminario, l'onorevole rivoluzionario nega che i suoi repubblicani siano stati alleati coi preti, ché anzi "furono 12 anni di preparazioni e di insistenze e di piccoli e grossi provvedimenti sempre contro i preti"; è naturale: dal momento che il pareggiamento di una scuola l'on. Pansini lo considera come una soppressione della medesima, è naturale che le amicizie coi preti le chiami provvedimenti contro i medesimi. Fumano ancora le sale del seminario dei succulenti banchetti, che il vescovo offriva ai buoni caporioni repubblicani; ma erano banchetti ... borgiani. Del resto, che fra la repubblica molfettese e il vescovo vi siano stati per un pezzo ottimi rapporti elettorali, è dimostrato da questo: che fino a quando non scoppiò la lotta per le scuole del seminario, nelle elezioni del '93, '95, '97, l'on. Pansini fu nel collegio di Molfetta inespugnabile; non appena fra la repubblica e il vescovo s1 guastarono gli umori, l'on. Pansini cominciò a traballare. * Perché gli umori repubblicani-massonici-vescovili non furono, né potevano essere, eterni. Con la convenzione fatta nel 1891 dagli amici dell'on. Pansini col vescovo per il pareggiamento del seminario, si stabiliva che la nomina dei professori era fatta dal vescovo - grande architetto, impiccati! -; il Consiglio comunale doveva solo accertarsi se i nominati dal vescovo avessero i titoli legali. Era una convenzione illegale, e il governo si rifiutò di concedere in base ad essa il pareggiamento. Allora fu deciso dalla repubblica e dal vescovo che i professori sarebbero stati nominati dal Consiglio, sentita la proposta del vescovo. Non è forse carina per dei repubblicani? Il Consiglio superiore della P. I. dette parere contrario anche a questa convenzione, perché "non valeva a conferire all'istituto il carattere dell'isti1 Grande Architetto dell'Universo. [N.d.C.] 60 BiblìotecaGinoBianco

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