Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Il ministero delle tendenze interesse di agitarsi e' di far pressione sui deputati, i cento salvatori si sareb• bero probabilmente trovati e parecchi fra i migliori elementi della turba sonniniana sarebbero o spinte o sponte passati nel campo ministeriale. Ma, avendo dovuto rinunziare a ,combattere nel paese, il ministero si trova re• spinto sul campo degli intrighi parlamentari: deve lavorare sulla parte meno pura e piu vendereccia della maggioranza sonniniana, sui rudiniani e sui sinistri disoccupati, sugli affaristi del Nord, sui camorristi della Cam• pania e delle Puglie, sui mafiosi della Sicilia. Ed ecco il destino di Zanardelli: o essere sconfitto, e aver cosf lavorato per dieci mesi a preparare il trionfo di Sonnino con una crisi parlamentare che· getterà sulla Camera tutta l'odiosità di una nuova reazione. O riuscire, e diventare il· protetto degliaffaristi e dei camorristi e il loro protettore nelle elezioni: perché è ridicolo supporre che quei cento famo~i salvatori del ministero si movano in suo aiuto gratis: essi hanno il loro bravo programma, sono delle persone coerenti; non sono mica come i deputati dell'Estrema, che fanno consistere il disinteresse nell'avere un programma e nel sostenere sempre i ministeri che hanno il programma diametralmente opposto. Il piano temporeggiatore di Sonnino e di Zanardelli è subordinato, poi, .all'appoggio che l'Estrema dà al miQ.istero: è evidente che, se l'Estrema avesse fatto dell'opposizione anche contro Zanardelli, né Zanardelli avrebbe potuto calcolare sul tempo necessario alla conquista dei cento salvatori, né Sonnino sul tempo necessario a discreditare e a liquidare la nuova incarnazione della Sinistra. Ora, quali ragioni hanno indotto l'Estrema a farsi paladina di un ministero assolutamente ... buddista? L'Estrema in tutta la sua condotta ha avuto un solo e unico scopo: evitare il ritorno di Sonnino al potere. Durante la crisi pareva che l'Estrema volesse far la voce grossa, e l'Avanti! affermava la necessità di un programma seriamente riformatore; tuonava al neonato ministero il dilemma: "o ardimento o suicidio"; spiattellava chiaro e tondo che, se il nuovo ministero non avesse compresa la "indeclinabile necessità" di ritirare il progetto delle nuove spese militari, sarebbe nato morto (13 febbraio). Erano queste le condizioni modestissime, alle quali l'Estrema mostrava di voler subordinare il proprio appoggio al ministe.ro. Ma Zanardelli e Giolitti capirono che le intimazioni dell'Estrema non erano. .serie: l'Estrema aveva paura di Sonnino e; per evitar Sonnino, avrebbe inghiottito anche dei rospi vivi. Rifiutandosi quindi di ritirare il programma delle nuove spese militari;' essi giocavano a gioco sicuro: il nuovo ministero nacque e non portò con sé nessun " ardimento " né riconobbe la " indecli- . nabile necessità"; ma l'Estrema non pensò punto a... suicidarlo. Se Zanardelli fosse riescito ad accordarsi con Rudinf, avremmo visto l'Estrema - pur di evitare Sonnino - appoggiare l'assassinio del maggio '98; se Zanardelli avesse fatto le viste di voler rinunziare al ministero, lasciando il terreno libero a Sonnino,· qualora l'on. Sacchi non fosse entrato a tutti i costi nel . . : .. , .. . •. 45 Biblioteca Gino Bianco • i

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