Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Il ministero delle tendenze ché i deputati dell'Estrema sono stati cosf bene educati dai predecessori, che basta non mandarli tutti in galera per esser proclamati salvatori della libertà. Se non che la libertà, quale la intendono i ministri di Sinistra e purtroppo quasi tutti i deputati popolari, è una canzonatura bella e buona: la tattica della reazione italiana è stata sempre quella di approfittare di tutte le occasioni (attentati, tumulti, distrazioni dei democratici) per codificare le proprie conquiste: leggi sui sequestri, sull'odio di classe, contro le autonomie locali, contro le associazioni, ecc. Codificata la conquista, non è necessario che la legge sia sempre applicata: nella serie dei ministeri reazionari si possono ammettere - quando non sia possibile fare altrimenti - degl'intervalli piu o meno liberali1 nei quali la legge non sia applicata; ma l'importante è che la legge_rimanga o almeno che non si faccia una legge contraria, la quale leghi le mani a chi verrà dopo. Durante queste parentesi liberali, il governo ha le mani dolci nell'applicare le leggi reazionarie o nell'applicare in senso reazionario le leggi equivoche; ma non può né abolire le leggi cattive, né chiarire le leggi equivoche. Per tal modo i ciuchini democratici scodinzolano esultanti non sentendo né il capestro, né la frusta e si figurano di esser diventati dei ciuchi liberi e quasi quasi dei bei· ciuconi repubblicani; ma intanto il" capestro e la frusta aspettano in mano del padrone. Questa è la libertà, di cui godono oggi i partiti popolari. Del resto, quand'anche il ministero liberale fosse disposto a cambiare la legislatura sulle pubbliche libertà, o servitu, se piu vi piace, non potrebbe far nulla: la maggioranza reazionaria, minacciata direttamente nella vita, insorgerebbe e non ci sarebbe piu tempo per convertire i cento famosi salvatori e fare le elezioni. Ed ecco l'altra difficoità, che impedisce al ministero Zanardelli-Giolitti qualsiasi movimento: essendo un ministero di minoranza e non avendo diritto a indir le elezioni, non può presentare alla Camera se non leggi che piacciano alla maggioranza o non la danneggino troppo direttamente. Questa impotenza, ad assalire la maggioranza e a tentare qualunque seria riforma, si manifesta meglio nella questione tributaria. Il dazio sul grano non si può toccare, perché nessuno, né di Destra, né di Sinistra, lo vuole, e in tutti i casi il militarismo, che ha bisogno dell'appoggio degli agrari, ha già parlato per bocca del sommo... picenardo nella conversazione col deputato Di Lorenzo: l'abolizione del dazio è giusta in teoria, ma impossibile in pratica. Scartata una riforma, che, con poco aggravio del bilancio, avrebbe arrecato un sollievo sensibile alla gran maggioranza del paese, è stato quindi necessario secernere un mostruoso progetto sul dazio consumo,4 che non diminuisce -il carico tributario se non in maniera appena apprezzabile e che ha lasciato il paese perfettamente indifferente, 4 Allusione alla proposta, che era stata avanzata dal ministro delle finanze Wollemborg, di abolire il dazio consumo sulle farine, sul pane e sulle paste nei Comuni aperti nonché in quelli chiusi di terza e quarta categoria. [N.à.C.J 43 Biblioteca Gino Bianco .. '

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