Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Lineamenti per una storia dell'Italia giolittiana dito agli ordini del re, quali che fossero stati, non avrebbero piu obbedito, ora, a nessun ordine di repressione, dopo che il contrordine all'ordine aveva provocato un inaudito disordine. Mussolini, sicuro ormai di poter fare lui il nuovo governo senza ne'ssun mentore di nessun genere, - si chiamasse Salandra, o Giolitti, o Nitti - rifiutava di partire per Roma se il re non gli dava prima ufficialmente e per iscritto l'incarico di primo ministro. Al re, che aveva già dato l'incarico a Salandra, non rimaneva che accettare la rinuncia di Salandra e sottomettersi a quella umiliante procedura. Il fonogramma fu spedito la mattina del 29, quando fin dalla sera precedente Salandra aveva riconosciuto che non c'era piu posto per lui. Dire, dunque, senza data e in forma nuda e cruda, che "Albertini chiese a Salandra di cedere il passo a Mussolini, " è come dire che il medico ha ammazzato l'ammalato, perché ha detto che l'ammalato è morto. 11. In quel giorno, 29 ottobre, i fascisti minacciarono di dare l'assalto al Corriere. Il prefetto scaricò la propria responsabilità sul comandante del corpo d'armata. Questi se ne lavò le mani. Finalmente un generale andò a proteggere la sede del giornale, e la protesse cosf bene che i fascisti nel pomeriggio la invasero per esporre il tricolore alla finestra. Il giornale usd con la dichiarazione che gli avvenimenti di quei giorni non erano commentati perché nelle condizioni di violenza che prevalevano, non era possibile esprimere un pensiero non mutilato. (Si veda l'estratto del diario di ALBERTINnIel libro del fratello Alberto, pp. 179-181.) Si mise contro gli eredi dei "novantottisti," ora, come si era già messo nel 1914-15 e nel 1918-19. Fu manutengolismo questo? Se facciamo di tutt'erba un fascio, ci impediremo di comprendere il passato, e orientarci al presente. Anche verso la memoria di Salandra bisogna essere giusti. Sta il fatto che "fiancheggiò" il movimento fascista fino all'assassinio Matteotti, anzi nella primavera del 1924 si dichiarò "fascista onorario," ma condannò pubblicamente il colpo di Stato del gennaio 1925, e in quella condanna fu lasciato in asso da quasi tutti i suoi seguaci, i quali rimasero fedeli a Mussolini (come probabilmente avrebbe fatto Sonnino, se non fosse morto, due anni prima). La condanna del fascismo pronunciata nel gennaio 1925 non sopprime né il manutengolismo salandriano degli anni precedenti né il fatto della nomina a senatore conferita da Mussolini a Salandra dopo il gennaio 1925 e da Salandra accettata. Ma quella condanna non deve essere ignorata da chi vuole spogliarsi da ogni passione personale, come la cooperazione data da Giolitti a Mussolini dalla marcia su Roma all'assassinio di Matteotti non deve fare cadere in oblfo la opposizione di Giolitti a Mussolini dopo l'assassinio di Matteotti. 12. Sulla resistenza opposta da Albertini alle violenze e minacce ufficiali e ufficiose dei fascisti, fino a quando fu estromesso dal giornale, Cajumi, beato lui, non ha mai sentito parlare. In quella lotta, durata giorno BibliotecaGinoBianco

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