Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Lineamenti per una storia dell'Italia giolittiana primo mm1stro secondo il suo criterio, dentro o fuori la maggioranza parlamentare, mandando a casa i deputati e facendo nuove elezioni, qualora essi rifiutassero di votare i bilanci e le leggi che il primo ministro dichiarasse necessarie; beninteso che i bilanci in corso rimanevano sempre validi. In Italia, quella di Sonnino e Salandra, era una fantasia campata in aria, dato che qui non esisteva alle spalle del sovrano, come in Prussia e in Germania, un gruppo feudale (quello degli Junker) organizzato in un esercito che vantava i trionfi di Sadowa e di Sedan. Alle spalle del re d'Italia non c'erano che donna Fabia Fabion de Fabrian,4 Sonnino e Adua, e Sonnino - poveraccio - non era un Bismarck I Sonnino e Salandra e gli. altri "novantottisti," se avessero avuto via libera, non sarebbero arrivati ad un regime "costituzionale" quale Bismarck aveva costruito in Prussia e poi in Germania dal 1861 al 1871. Sarebbero sboccati in un regime "personale" alla Luigi Filippo, cioè manovrato dalla volontà del re dissimulantesi dietro gli intrighi dei gruppi parlamentari, la volpe al posto del leone. E la volpe in Italia sarebbe stato un re come Umberto I, buono tutt'al piu a fare da tenente in uno squadrone di cavalleria. 4. Quale opinione abbia avuto Albertini sulla fantasia p'olitica sonniniana, confesso che non mi è chiaro. Al voi. I, p. 11 delle sue Memorie, egli scrisse: "Il disagio [per la politica degli anni intorno al 1898] era tale che si pensò persino che in Italia il regime parlamentare non potesse piu reggersi, e Sonnino ecc. ecc." Se Albertini avesse condiviso le opinioni di Sonnino, non le avrebbe presentate come prova degli eccessi a cui le preoccupazioni e il disagio di quegli anni condussero i conservatori come Sonnino e Salandra. Nel 1898 Albertini entrava appena nella vita politica. Con un solo uomo politico aveva avuto rapporti veramente stretti, e quell'uomo era Luzzatti, ostilissimo a Sonnino. Veniva fresco fresco da quell'Inghilterra che lasciò un'impronta indelebile nella sua formazione politica. È assai difficile immaginare che la fantasticheria della prussianizzazione sorridente a Sonnino e Salandra abbia mai potuto, sia pure come un baleno, attraversare il suo spirito. Questo, però, si può affermare: che Albertini, nel 1898, pur volendo una repressione del movimento "sovversivo," la voleva autorizzata dal Parlamento secondo tutte le procedure statutarie, e non imposta a colpi di Stato. E " " "f . ,, ra un conservatore e non un asc1sta. E per essere equanimi anche verso Sonnino e Salandra, non si ripeterà mai abbastanza che esiste un abisso fra la dottrina sonniniana del 1897, favorevole a un regime rappresentativo, per quanto costituzionale e non • Celebre personaggio del poeta milanese Carlo Porta, che in esso raffigurava la vuota albagia della classe aristocratica della sua città; cosi piu avanti Salvemini ricorda donna Paola Travasa. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco

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