Lineamenti per una storia dell'Italia giolittiana r. Anzitutto, fra i manutengoli del fascismo Cajumi dimentica di ricordare il piu immediato e maggiore di tutti, Giovanni Giolitti. Fino all'autunno 1920, i fascisti non erano in Italia che sparuti gruppi di ex-combattenti alieni dal tornare al mediocre lavoro di ogni giorno, o "intellettuali" farneticanti sulla "vittoria mutilata." In pochi mesi, fra gli ultimi del 1920 e i primi del 1921, quei gruppi diventarono un esercito ag• guerrito e trionfante. Perché? Perché proprio nell'autunno del 1920 le autorità militari cominciarono a fornire ai fascisti armi e autocarri, e a farli assistere da ufficiali in con• gedo e anche in divisa per le "spedizioni punitive"; proprio allora la polizia cominciò a far da battistrada alle spedizioni punitive, perquisendo le case delle vittime designate e sequestrando, caso mai, ogni arma atta alla difesa; proprio allora i magistrati, che avrebbero dovuto procedere di ufficio contro reati clamorosi, come quelle spedizioni, diventarono ciechi e sordi, salvo a riacquistare tutti i sensi per processare solo chi opponesse resistenza. • Orbene, proprio allora Giolitti era presidente del Consiglio e ministro degli Interni; Camillo Corradini era sottosegretario agli Interni; Bonomi era ministro della Guerra; e Pera (massone) era ministro di Grazia e Giustizia. (Si veda A. TAscA, Nascita e avvento del fascismo, Firenze, La Nuova Italia, pp. 153-189.) Uscito Giolitti dal governo nella primavera del 1921, l'illegalismo fascista, sotto i successori di Giolitti (Bonomi e Facta), continuò a trionfare finché si arrivò alla "marcia su Roma." Molti credettero allora che Mussolini avrebbe ridato al popolo italiano la pace interna. Ma le stragi di Torino, nel dicembre 1922, e quelle de La Spezia, nel gennaio 1923, dimostrarono che il metodo inaugurato da Giolitti due anni prima continuava a imperversare. E continuò fino a tutto il 1926, quando ogni resistenza era stata definitivamente troncata. E anche dopo di allora, la minaccia di un risorgente illegalismo ufficiosamente autorizzato ritornò a galla ad ogni ac• cenno di inquietudine nel paese. Sarebbe sciocco affermare che Giolitti abbia preveduto e voluto tutto quanto avvenne in Italia dalla primavera del 1921 in poi. Non era di spirito profetico dotato come il calabrese abate Gioacchino. 3 Ma sta il fatto che, se si devono ricercare i manutengoli del fascismo dove realmente si trovano, chi ignora Giolitti dimostra di essere negato ad ogni giudizio obbiettivo su quella materia. 2. Invece di prendere in considerazione quel che avvenne sotto Giolitti nel 1920-21, Cajumi risale nella scoperta dei manutengoli del fascismo al 1898, quando "i possidenti lombardi duri a morire" vollero lo stato d'as8 Gioacchino da Fiore (1145-1202), monaco, esegeta, profetizzò una nuova epoca storica. [N.d.C.] 568 BibliotecaGino Bianco
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