Fu l'Italia prefascista una democrazia? popolazione nuclei abbastanza vasti di cittadini, i quali aderiscano agli ideali democratici, e non accettino i doveri e i sacrifici necessari per fare funzionare il regime democratico. In Francia e in Austria nel 1848 il suffragio universale dette maggioranze parlamentari clericali e reazionarie. Bismarck introdusse il suffragio universale nella costituzione del neonato impero germanico, proprio per rafforzare i partiti conservatori. In Francia nel 1871, dopo la caduta del secondo impero, il suffragio universale dette una maggioranza monarchica e clericale. Il governo di Francesco Giuseppe adottò nel 1907 il suffragio universale perché sperava che i contadini fedeli alle tradizioni dinastiche e clericali avrebbero fatto da contrappeso agli operai socialisti delle città. In Italia, intorno al 1870, Sidney Sonnino invocò il suffragio universale, appunto col proposito di meglio garantire il predominio delle forze conservatrici nel regime unitario e parlamentare: teneva presenti gli esempi della Francia e della Germania. Ma in Francia e in Germania non era in gioco l'unità nazionale. In Italia la volontà nazionale unitaria non era stabilmente fissata che nella maggioranza delle classi medie. Le masse rurali del Nord e del Centro erano sotto l'influenza di un clero ostile, e in regime di suffragio universale avrebbero mandato al Parlamento un esercito di deputati clericali, che avrebbero rimesso in discussione le basi del nuovo regime; contro essi sarebbe stato necessario mantenersi a furia di colpi di Stato. Nell'Italia del Sud le masse rurali erano un caos sotto la influenza di nessuno, meno che della miseria: si erano date recentemente al brigantaggio, e prorompevano qua e là in convulsioni cieche provocando repressioni spietate. Vi erano nelle città, specialmente del Nord e del Centro, nuclei di artigiani e di operai, che uscivano dall'inerzia politica. Ma si mettevano sotto la bandiera dei repubblicani, socialisti e anarchici. E neanche questo fatto consigliava la classe dirigente del neonato regime unitario e parlamentare ad estendere il diritto elettorale a strati piu estesi della popolazione. Quella classe aveva meglio di Sidney Sonnino, figlio di un levantino e di una scozzese, il senso delle realtà italiane, e non volle saperne di quanto Sonnino proponeva. La Sinistra arrivò fino alla riforma del _1882, ma la Destra e Sinistra se la rimangiarono in parte nel 1894. E dopo d'allora non rimasero che pochi individui isolati a parlare in Italia del suffragio universale. I partiti di Estrema Sinistra, pur dandosi ·l'aria qualche volta di volerlo, si adagiarono a poco a poco nel sistema escogitato fra il 1882 e il 1894, e vedevano il suffragio universale come il fumo negli occhi. La riforma proposta da Giolitti li disorientò. Non potevano votar contro, perché da un secolo in tutti i loro programmi c'era il suffragio universale, e il fantasma clericale minaccioso per l'unità d'Italia non li soccorreva piu per rifiutare il suffragio universale, dato che ormai i clericali accettavano anche essi Roma come capitale d'Italia. Filippo Turati in un discorso (8 j 37 teca Gino Bianco
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