Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Fu l'Italia prefascista una democrazia? Enciclopedia italiana, nella quale i nove decimi dei titoli furono rifritture del Larousse e della Enciclopedia britannica. Nel 1921 fu progettata la Enciclopedia Treccani, e i primi volumi apparvero nel 1929. Quell'opera - la migliore che vi sia oggi al mondo, salvo per quei titoli nei quali si fece sentire l'inquinamento del pensiero fascista e clericale - fu presentata come gloria del regime fascista. Ma essa non fu scritta da uomini che erano nati fra la marcia su Roma nel 1922 e la pubblicazione dei primi volumi nel 1929. Fu scritta da uomini che erano stati educati nella società prefascista dell'ultimo decennio del secolo XIX e nel primo di questo secolo. Con questo progresso economico e sociale e intellettuale s1 accompagnò una vita politica meglio equilibrata. Non piu gli stati d'assedio del decennio precedente. Non piu tribunali militari macinanti migliaia di anni di galera. Non piu "sovversivi" mandati a domicilio coatto ad arbitrio della polizia. Non piu circoli politici denunciati come associazioni a delinquere, o come associazioni di malfattori, o per eccitamento all'odio di classe. Le leghe di resistenza non piu perseguitate. Liberi gli scioperi. Il sequestro dei giornali fu abolito nel 1906: cioè la libertà di stampa non fu piu alla mercé dei procuratori del re, cioè dei prefetti, da cui i procuratori del re dipendevano. Il movimento di organizzazione fra gli operai dell'industria diventò forte specialmente nel Piemonte e nella Lombardia, e quello delle organizzazioni contadine nell'Emilia. Nel 1912 tutte le organizzazioni operaie e contadine contavano 860 mila soci. Siccome la massa salariata si poteva calcolare a 8 milioni, solo un decimo di quella massa era organizzato. Ma allora un decimo era una percentuale rispettabile anche fuori d'Italia. Il Sud, anche in questo, era addietro al Nord. Degli 800 mila aderenti alla confederazione del lavoro, tre quarti si trovavano nel Nord. L'opera educativa dei socialisti italiani era stata certo preceduta da quella dei mazziniani e degli anarchici. Ma i socialisti ottennero resultati assai piu vasti. Degli 800 mila organizzati, 350 mila erano rurali. Questa fu allora la grande novità della vita italiana. La situazione delle campagne aveva co• minciato a cambiare nell'ultimo ventennio del secolo XIX: i socialisti avevano smosso il terreno inerte, ed ora cominciavano a raccogliere il frutto del loro lavoro. L'uso di comprare i voti nelle elezioni era stato comunissimo fino alla fine del secolo XIX. Vi erano collegi, nei quali quel commercio si faceva alla luce del sole, sotto gli occhi della polizia. (Anche a New York nel 1898 i voti si compravano pubblicamente a dieci dollari l'uno.) A cominciare dall'ultimo decennio del secolo·XIX, dove l'educazione socialista arrivò in Italia, quella pratica cessò. Pio IX aveva rivendicato tutti gli antichi territori della Chiesa, aveva condannato come illegittimo il regime uscito dal risorgimento, e aveva sconsigliato i cattolici dal partecipare alle elezioni politiche. Leone XIII si sa543 ibliotecaGino Bianco

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