Ftt l'ltalia prefascista una democrazia? solo che in quei cinque anni, l'Italia pur rimanendo piu povera di quei paesi, progredf piu della Francia e della Germania, e assai piu dell'Inghilterra - tenendo conto del punto di partenza. La marina mercantile a vapore che nel 1901 contava 425 mila tonnellate, ne contava 700 mila nel 19u. Mentre nel 1901 furono importate 4 milioni e 838 mila tonnellate di carbon fassile, e 725 mila quintali di petrolio e benzina, nel 19u furono importate 9 milioni e 600 mila tonnellate di carbon fossile, e 1 milione e 425 mila quintali di petrolio e benzina. Nel 1900-1 furono consumati 382 milioni di etto-watt-ore; e nel 1910~u, 1 miliardo e 46! milioni. Il frumento importato salf da 1 milione 40 mila tonnellate nel 1901 a 1 milione e 391 mila tonnellate nel 19u; nello stesso tempo la produzione interna saH da 49 milioni e mezzo di tonnellate ·nel 1901 a 52 milioni e 362 mila tonnellate nel 19u: cioè mentre la popolazione cresceva del 9%, il consumo del grano cresceva del 20%. Il bilancio dello Stato cominciò a presentare un piccolo avanzo nel 1,898; gli avanzi si mantennero alti e costanti fino al 1909; e i disavanzi degli anni successivi fino alla prima guerra mondiale furono di poco conto: ael 1906, 8 miliardi di debito pubblico furono liberamente convertiti dal 5 al 3,50%, Fu una vera e propria rivoluzione, rivoluzione nel senso di profondo cambiamento nelle condizioni ereditate dal secolo XIX, e non di rapida violenta demolizione del regime preesistente. Per spiegarla bisogna tener presente il lavoro del popolo italiano, che era sempre H a fare la sua parte. Ma quel lavoro trovò allora due fattori favorevoli alla sua espansione. Il primo fu il movimento turistico, che proprio nel primo decennio di questo secolo, assunse proporzioni spettacolose, grazie alla prosperità senza precedenti di cui godettero allora l'Europa e l'America. Quel movimento aprf un mercato ricchissimo per quelle che gli economisti chiamavano le esportazioni invisibili dell'Italia. Cioè un forestiero, che veniva in Italia, importava nella sua bocca e nelle sue valigie merci che gli italiani non avevano bisogno di esportare all'estero; e i servigi resi a quei visitatori in Italia erano pagati in Italia con retribuzioni, che gli italiani non avevano bisogno di andare a cercare all'estero. Risultati ancora piu imponenti ebbe l'emigrazione. Nel quinquennio 1896-1900 gli emigranti erano stati in media 310 mila all'anno; nel decennio 1901-1910 salirono a 600 mila all'anno; nel 1913 furono 872 mila. L'emigrazione dall'Italia del Nord e del Centro si dirigeva prevalentemente verso l'Europa centrale e l'America meridionale; quella dal Sud si riversava prevalentemente nel bacino del Mediterraneo e nell'America settentrionale. Degli emigranti una metà ritornava; l'altra metà o era inghiottita in una voragine senza fondo, o, se sopravviveva, richiamava la famiglia. . Fu dovuto alle rimesse degli emigranti se l'Italia poté superare le crisi penosissime che la travagliarono .negli ultimi quindici anni del secolo XIX. 541 BibliotecaGino Bianco
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