Lineamenti per una storia dell'Italia giolittian~ alle forche. Ma se si adotta il metodo dello storico, cioè se si confronta, per l'Italia, il punto di partenza (1870), col punto d'arrivo (1922), e se si tiene presente la povertà delle risorse italiane, in paragone con le ricchezze degli altri paesi, si ha l'obbligo di concludere che nessun paese in Europa fece tanti progressi in cosI breve tempo. William Salomone, autore del libro La democrazia italiana in cammino - un giovane americano di ori• gine italiana, - ha saputo guardarsi dalle denigrazioni dovute al pessimi• smo prefascista e alla "propaganda" fascista. Ha saputo evitare anche l'ot• timismo facilone della storiografia " storicista " - quella storiografia che cammina sulle orme del dottor Pangloss, é per la quale tutto ciò che .è reale è razionale, e quindi va scappellato come prodotto della "storia." Dove tutti hanno spacciato giudizi gratuiti, Salomone prima ha cercato di capire e poi ha dato giudizi prudenti ed equilibrati. Non conosco un altro libro, che esamini con piu seria informazione e con spirito piu obbiettivo uno dei periodi piu difficili a comprendere nella storia italiana, la cosI detta età "giolittiana. " Quando si sappia che questa è la prima opera di un giovane, si converrà che si trova in essa la promessa di una intelligenza ec• cezionalmente dotata. Il libro è intitolato La democrazia italiana in cammino. Che cosa vo• gliono dire queste parole? Se per " democrazia " si intende un regime, nel quale tutti i diritti personali e politici sono assicurati in misura eguale a tutti i cittadini, senza privilegi sociali, religiosi, razziali, politici o sessuali, e sono assicurati non solo dalla legge scritta ma nella effettiva pratica quotidiana - e tutti i cittadini senza eccezione partecipano intelligentemente e onestamente alla vita della comunità, avendo a cuore solo il benessere generale - si deve ammettere che l'Italia non ebbe fra il 1870 e il 1922 una siffatta democrazia. Ma dove mai è esistita una democrazia perfetta? Non è stata sempre ed ovunque la democrazia una "democrazia in cammino? '~ Il risorgimento italiano, tra il 1859 e il 1870, fu fatto da una oligarchia di classi superiori e medie. Il diritto di voto era riservato ai maschi, che avessero compiuto i venticinqtte anni, pagassero in imposte dirette un mi• nimo di 40 lire e sapessero leggere e scrivere. Nd 1871, il 72,96% della popolazione era analfabeta. Di conseguenza, non piu che 530.000 cittadini avevano diritto di voto su una popolazione di circa 27 milioni, e cioè 1'1,98%. Nel 1880, gli elettori erano 620.000, cioè il 2,18% della popolazione. Tutti i braccianti agricoli, quasi tutti i piccoli proprietari, quasi tutti gli artigiani e operai di città, buona parte della stessa piccola borghesia cittadina erano esclusi dal corpo elettorale. Questo sistema oligarchico non era una eccezione nell'Europa del se• colo XIX. Fra la riforma del 1832 e quella del 1867, la Gran Bretagna non ebbe piu di 700.000 cittadini iscritti nelle liste elettorali su una popolazione di 32 milioni. E rimase oligarchica anche dopo le riforme del 1867 e del 1884. Il diritto elettorale è diventato democratico in Inghilterra solamente BibliotecaGinoBianco
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