Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Lineamenti per una storia dell'Italia giolittiana non competeva né il diritto né il dovere di entrare per conto proprio nella questione. E noi tutti accogliemmo le conclusioni del ministro competente e della cosa non si parlò piu. Io, come ministro del Tesoro, non avevo alcun diritto di ingerirmi nella vigilanza degli Istituti di emissione, che fu poi tolta all'Agricoltura e passata al Tesoro appunto con la legge che io stesso feci approvare nel 1893. E contrariamente alle presunzioni degli avversari io non conobbi la relazione particolare del Biagini, assorbita per me, quale membro del gabinetto, nella relazione generale fatta dal ministro Miceli. La questione della Banca Romana, fra la fine del '92 e il principio del '93 fu portata alla Camera dal deputato Colajanni, pare, in base alla relazione Alvisi-Biagini, di cui egli avrebbe ricevuto copia dopo la morte dell'Alvisi. E cominciarono a circolare subito gravi voci sulle condizioni in cui la banca si trovava, accennandosi sin d'allora a deficienze di cassa e ad eccedenze di circolazione (pp. 70-3). L'argomentazione, dunque, si basa su due dati di fatto: 1. il mm1stro dell'Agricoltura era il solo competente per la vigilanza degli istituti di emissione; il ministro del Tesoro conobbe della inchiesta Biagini quel tanto che il ministro dell'Agricoltura riferf in Consiglio di ministri, e questa relazione del ministro competente fu tale da non creare nessun allarme; 2. le gravi voci cominciarono a circolare dopo la interpellanza Colajanni, che fu svolta nella Camera del 20 dicembre 1892. È ovvio, in conseguenza, che prima di questa data l'autore delle Memorie avesse ragione di dormire i sonni tranquilli. Ma i due dati di fatto, su cui l'argomentazione si basa, non sussistono. 2. Due affermazioni non vere È vero infatti che il R.D. 29 gennaio 1880 delegava al ministro dell'Agricoltura l'ufficio di fare ispezionare il portafoglio e i registri degli istituti di emissione. Ma queste ispezioni non erano che una parte della vigilanza governativa. E questa vigilanza competeva al ministro del Tesoro, non meno che a quello dell'Agricoltura. Il ministro del Tesoro, infatti, insieme con quello dell'Agricoltura, fir~ mava tutti i provvedimenti legislativi e regolamentari sugli istituti di emissione. La relazione annuale sull'andamento di questi istituti per il 1888 è presentata in comune, alla Camera dal Ministro di Agricoltura, Miceli, e da quello del Tesoro, Giolitti. Il R.D. 6 luglio 1890, n° 6940, che modifica il regolamento per la vigilanza sugli istituti di emissione, porta la firma di Giolitti e di Miceli. Il ministro del Tesoro discute alla Camera questa materia a fianco del ministro di Agricoltura. Il 18 giugno 1889, cioè il giorno dopo che il Biagini aveva. denunciato il vuoto di cassa di 9 milioni, il deputato Ferraris, nella Camera, richiamava l'attenzione del governo sulla condizione della Banca Romana, "condizioni tali, che debbono necessariamente. mutare. " Rispondeva, non il ministro dell'Agricoltura, ma quello del Tesoro, Giolitti in persona: BibliotecaGinoBianco

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