Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Giolitti e gli scandali bancari In un libro di memorie autobiografiche, nessun storico accorto andrà mai a cercare tutta la verità vera: specialmente se il libro sia destinato ad essere messo in circolazione vivente l'autore, e specialmente se l'autore era un uomo di governo, che partecipava ancora alla vita pubblica in una posizione di preminenza e di grande responsabilità. Queste Memorie del vecchio uomo di Stato piemontese, rappresentano una eccezione o una conferma della precedente regola? Per rispondere alla domanda, cioè per determinare fino a che punto queste Memorie possano servire come fonte storica sincera, esatta e completa, occorrerebbe confrontare la narrazione, punto per punto, con le altre notizie contemporanee, della cui veridicità non ci è lecito dubitare, per accertare se c'è concordanza fra le notizie sicure e quelle che incontriamo nelle Memorie: lavoro lungo, i cui risultati non potrebbero riescire convincenti senza un grande apparato di prove analitiche minuziose. Essendo troppo faticoso affrontare in pieno l'intera materia delle Memorie, si può seguire il metodo degli assaggi; prendere solamente qualche parte piu caratteristica dell'opera e sottoporre questa agli opportuni controlli: i risultati di questi assaggi parziali possono servire di norma, se non altro, per un giudizio di prima approssimazione. Un siffatto esame noi abbiamo voluto istituire per quelle pagine delle Memorie, in cui l'autore tratta delle responsabilità, che gli furono attribuite in quella politica bancaria, la quale condusse al ~osidetto "scandalo della Banca Romana" nel 1893 (pp. 91-97, 102-126). Le responsabilità sarebbero state le seguenti: 1. che, come ministro del _Tesoro, nel ministero Crispi (1889-1890), egli abbia conosciuto disordini gravissimi, alcuni fra i quali delittuosi, della banca, che erano risultati nell'estate 1890 dalla inchiesta Alvisi-Biagini; e che, d'accordo col presidente del Consiglio Crispi, e col ministro dell'Agricoltura, Miceli, li abbia tenuti segreti, e nulla abbia fatto perché cessassero e fossero puniti; 501 , BibliotecaGinoBianco

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