Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La Sinistra rediviva economica avrebbe loro portata la felicità. E intanto le plebi " incoscienti " saran massacrate, i socialisti "coscienti" saran fucilati, gli stati d'assedio ritorneranno a funzionare; e tutti ci avvedremo che il Ministero "riparatore" non differiva in niente da tutti quelli che lo avevano preceduto. Certo, di un fiasco cosf colossale noi altri "materialisti storici " non dobbiamo spaventarci; se una mezza dozzina di nostri deputati ritornerà in galera, otterremo dopo qualche anno l'amnistia; se i futuri Bava-Beccaris, per evitare ai padroni la seccatura di dare amnistie, fucileranno senz'altro i nostri migliori, sarà mal di poco: sono tanti in Italia i "materialisti storici," che il posto lasciato vuoto dai primi non tarderà ad esser occupato dai secondi; eppoi non è forse vero che il socialismo è "fatale"? Non sarebbe quindi il caso di spaventarsi troppo delle conseguenze di questa nuova prova, che farebbero i democratici costituzionali coll'aiuto compiacente dei socialisti. Ma quando anche questa prova sarà compiuta, che faremo noi? Abbandoneremo noi ogni speranza di riforma " costituzionale " e ci decideremo a fare il famoso " salto nel buio "? Oppure ritorneremo a sperare da capo nella ... Sinistra costituzionale? Turati osserva a Bonomi: tu non speri nulla dalla Sinistra costituzionale, ma speri molto da radicali legalitari; eppure fra radicali e sinistri non c'è in fondo quasi nessuna differenza! È questa una obiezione formidabile, dalla quale non so come il Bonomi riescirà a cavarsela. Ma l'amico Bonomi spera nei radicali legalitari. Io, che di simili speranze non ne ho, domando: E se noi negassimo il nostro appoggio anche ai radicali legalitari? Una domanda di questo genere, in questo periodo di alleanze radico-repubblicanesocialiste rampollanti da tutte le parti, apparirà a molti una stonatura; oggi tutti siamo transigenti, anche il Ferri 11 dalla tattica delle alleanze spera un raddoppiamento dei deputati popolari; è vero che il Ferri questa la chiama non transigenza ma "comune difesa." Ma, o comune difesa o transigenza, è un fatto che il fanatismo delle alleanze si è impadronito di tutti, come il fanatismo della intransigenza dominava ancora sei mesi addietro. Eppure, se io non m'inganno, dopo il decreto del 22 giugno un partito in Italia avrebbe dovuto cessare immediatamente di esistere, e questo è il partito radicale legalitario. Questo partito è formato quasi tutto da antichi repubblicani: repubblicano in origine era il Bertani, che lo fondò; repubblicano in origine il Cavalletti; repubblicano e seguace di Cattaneo e di Ferrari si diceva ancora nel 1882 Ettore Sacchi. In un'ora in cui lo Stato pareva fosse aperto anche ai part1t1 giovani e forti, questi repubblicani dissero: "proviamo," e si dichiararono sinceramente legalitari. Ebbene, non hanno essi " provato " abbastanza in questi ultimi trent'anni? Ettore Sacchi oserebbe oggi, dopo il decreto del 22 giugno, 11 Ferri Enrico (1856-1929,), deputato di Mantova, Gonzaga, Ravenna II e Mantova per le legislature XVI-XXV; sociologo e criminalista, professore universitario; entrato alla Camera come radicale aderi poi al movimento socialista; fu nominato senatore nel 1929. [N.d.C.} BibliotecaGinoBianco

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