Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Disci.plina militare Ci dicon da Parigi che l'equilibrio è rotto, e il nostro comandante rispose, me ne fotto. Il gruppo di Cagoia s'è fatto molto scuro, perché Luigi Rizzo prepara il suo siluro. Questi sono i versetti piu belli ma ce ne sono molti altri del medesimo valore morale, intellettuale e letterario. Che cosa doveva fare il governo di fronte all'impresa dannunziana? Evidentemente dal solo punto di vista disciplinare, doveva cacciare i ribelli da Fiume, anche con le armi; e poi li doveva punire per reato di diserzione, ossia anche con la fucilazione. Ma tutto ciò, data l'elevatezza del motivo dell'impresa, era impossibile e ingiusto per ragioni morali, storiche, politiche; in piu quel governo, che aveva amnistiato i passati al nemico senza armi, non poteva assolutamente chiamar disertori i legionari di Fiume. Ma qualche cosa si poteva pur fare per salvare la compagine dell'esercito; per esempio, si potevano considerare come dimissionari tutti gli ufficiali effettivi, e come retrocessi a soldato tutti gli uffici11lidi complemento. Un provvedimento simile avrebbe giovato agli stessi legionari, che avevano assoluto bisogno di un "sacrificio" per salvarsi dal ridicolo, in cui mano a mano degenerava e degenera la loro impresa. Invece non si fece nulla; tutt'al piu qualche ufficiale passò qualche settimana al fresco nell'Alto Adige! Finora abbiamo parlato o di atti di insubordinazione da parte di inferiori verso superiori, oppure di atti profondamente inopportuni dell'alta gerarchia militare e del governo. Ora purtroppo dobbiamo parlare niente· meno che di intimidazione compiuta sulla piu alta autorità militare da parte di inferiori. E questo è il massimo grado della degenerazione del principio di disciplina. Alla fine dell'anno scorso, il ministero della Guerra promulgò il primo decreto per il riordinamento dell'esercito, col quale venivano istituiti 15 corpi d'armata, molti ispettorati ecc. ecc. Nitti, che in quel momento voleva "tegnerse in bon " Badoglio perché questo gli faceva comodo per Fiume, accettò il progetto. Ma poi gli umo~i mutarono, le critiche all'aumento degli alti comandi si fecero sempre piu forti, ed allora il maestoso decreto fu ringoiato. Si venne cosf al progetto Bonomi; malgrado le critiche di giovani generali presi dalla libidine delle audaci innovazioni democratiche, esso incontrò il favore dell'opinione pubblica. Ma il decreto contemplava la riduzione dei reggimenti bersaglieri da 12 a 4- Apriti cielo! "I bersaglieri" -protestano, scrivono collettivamente con minaccie sui giornali (povero regolamento di disciplina, dove sei andato a finire!); la stampa patriottica comincia "la campagna" in difesa dei "figli di Lamarmora "; alcuni deputati "dell'ordine" con un profondo senso "d'ordine" si fanno interpreti presso il ministero della volontà dei "bersaglieri" e il povero ministero prende paura e dichiara che si rimangia lo 493 BibliotecaGinoBianco

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