Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La dissoluzione del sistema liberale rivoltarsi; e nello stesso tempo addosserebbe alla Camera la responsabilità di una legislazione, che è fatta in realtà dalla burocrazia, indirizzando contro la Camera quella ondata crescente di inquietudine e di rancore, che sarebbe invece dovere dei deputati incanalare e dirigere contro la burocrazia! (Da "L'Unità," 1 aprile 1920, firmato: L'UNITÀ.] Disciplina militare Con qualsiasi regime di governo, teocratico, assoluto, monarchico costituzionale, democratico, repubblicano, socialista, l'esercito non può avere che un solo compito: quello di imporre l'esecuzione dei voleri del governo, ossia dell'unico interprete legale della volontà dello Stato: l'esercito dunque trova la sua sola ragione di essere nella completa dipendenza dalla volontà del governo: perciò il suo unico principio è la "disciplina" ossia la coscienza di questa sua assoluta dipendenza. In un'epoca presa dalla mania dell'autonomia ovunque e sempre, ossia nel campo morale, nel campo politico e nel campo economico, il concetto di disciplina ripugna profondamente; ecco perché alle belle teorie dell'autocoscienza si aggiunge oggi quella dell'autodisciplina e la si vuole applicare perfino all'esercito. Ora si può benissimo pensare che il bene consista nella autonomia e nella autocoscienza, e il male nella dipendenza e nella subor- ' dinazione; ma chi pensa veramente cosi, deve considerare l'esercito come il massimo peccato, come il massimo male sociale, e perciò deve volerne la completa abolizione. Chi invece non ha il coraggio di volere l'abolizione "assoluta dell'esercito," deve rassegnarsi a non vedervi niente altro che un organo dipendente dalla volontà del governo e a riconoscere che esercito e indisciplina sono due termini contradittori, e di fronte alla contradizione è opportuno che la mente umana per lo meno si arresti. Ecco perché la propaganda di indisciplina militare è un profondo errore anche per il partito socialista. Infatti dal momento che lo stesso regime socialista sembra non possa fare a meno dell'esercito (vedi Russia), infirmando il principio di disciplina ossia di subordinazione al governo come tale e non a questa o a quella sua particolare forma, i socialisti minano la dipendenza dell'esercito anche rispetto al loro· eventuale futuro governo. Il vero principio di disciplina comporta insomma l'assoluta obbedienza BibliotecaGinoBianco

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