Impotenza in tanto dei comizi di propaganda con relativi urli e pugilati, destinati tutti a finire in un voto di fiducia o di sfiducia: il quale ha il solo significato di consentire a un ministero i pieni poteri legislativi, oppure di mandare al governo un altro ministero fornito anch'esso di un'altra cambiale in bianco. Il problema della pletora e della congestione legislativa, la Camera deve risolverlo trasferendo ai comuni, alle provincie, alle federazioni regionali, tutta quella parte di funzioni legislative, che non riguarda interessi veramente nazionali; deve risolverlo, anche al centro, distribuendo i diversi problemi, che siano veramente di interesse nazionale, fra speciali corpi legislativi, special1zzati ciascuno per una determinata classe di argomenti - uno di questi organi nuovi sarebbe il cos1 detto Parlamento del lavoro: corpi legislativi minori, su cui al Parlamenta centrale non resterebbe che una. funzione - e non sarebbe lavoro né agevole né breve - di coordinazione e di revisione finale. Il problema, insomma, bisogna risolverlo, passando dall'accentramento legislativo ed amministrativo ad un regime federale; procedendo dal sistema parlamentare verso un sistema piu snodato e piu democratico di autonomie locali e di governo diretto. Non dobbiamo risolverlo, regredendo alla chetichella verso il regime dispotico della irresponsabilità burocratica I Purché - non sarà mai ripetuto abbastanza - i poteri legislativi, che nel regime dei decreti-legge la Camera abbandona al ministero, non vengano nella realtà esercitati dai ministri. Se manca ai cinquecento deputati il tempo e la competenza per studiare seriamente tutte le questioni, che l'attuale stolto accentramento scarica sulle loro spalle, questo tempo e questa competenza manca anche a quelle due dozzine di persone, che i mulinelli parlamentari conducono agli uffici di ministri e di sottosegretari. Il tempo di leggere e di meditare, che manca ai deputati, manca anche ai ministri. Motivo per cui le leggi non le fanno essi. I ministri sono le ombre, che passano; i direttori generali sono le realtà, che restano. Le leggi sono fatica e merito e profitto speciale di quell'alta burocrazia romana, civile e militare, il cui programma di dominazione universale si è cristallizzato ormai nella formula della cosidetta "economia associata." È assai discutibile se la sostituzione di un regime piu intelligente al1a' ttuale regime di accentramento legislativo e di conseguente dispotismo burocratico, possa avvenire per vie di riforme legali, movendo dall'interno e adattando gli istituti antichi ai bisogni nuovi; oppure se sia davvero· necessario contro di esso un colpo di spalla dal di fuori. I primi quattro mesi di esperienze parlamentari debbono avere spezzato nello spirito di parecchi piu di un filo - e non erano molti - di speranze legalitarie! Questo, ad ogni modo è certo: che una continuazione del regime dei decreti-legge non solo non eviterebbe la crisi; ma ne aggraverebbe la -necessità, lasciando che il paese fosse sempre piu oppresso e irritato dalla valanga della legislazione burocratizzata e sentisse sempre piu acuta la necessità di . BibliotecaGinoBianco
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