La dissoluzione del sistema liberale come comizi di propaganda, piu che come riunioni, in cm s1 debba discutere ..per decidere; gli stessi ordini del giorno, che propongono, non mirano affatto a ottenere soluzioni immediate di problemi concreti, ma a costringere gli altri deputati a votare pro o contr~ princip1 di massima (la statizzazione delle fabbriche, la confisca della proprietà, la espropriazione delle case): chi vota contro il principio, è nemico del proletariato; se la maggioranza vota per viltà il principio, ma il governo non ne fa nulla nella pratica, ecco nuovi argomenti per accusare di mala fede chiunque non è iscritto al partito, e per intensificare la propaganda rivoluzionaria. Tutto questo è perfettamente congegnato in vista della rivoluzione. Unico inconveniente, è che la rivoluzione moltissimi dei piu accesi rivoluzionari, in cuor loro, non la vogliono affatto. A questa tattica, il ministero oppone quella di tener chiusa la Camera per sfuggire al pericolo permanente di crisi; e la maggioranza parlamentare oppone la gioia di prendere le vacanze e tornarsene ai propri affari, dopo avere votata la fiducia nel ministero. E accetta allegramente il regime dei decreti-legge: un volume di 840 pagine in ottavo grande di decreti-legge fra il febbraio e il maggio del 1919; un altro volume di 521 pagine di decreti-legge dal giugno all'agosto del 1919; e altre centinaia di decreti-legge, non ancora raccolti in volumi, dal settembre 1919 ad oggi. Cioè la maggioranza della Camera, che è stata eletta dal paese con l'obbligo di controllare l'opera del governo e di fare le leggi, abdica nelle · mani dei ministri ad ogni diritto di controllo e ad ogni funzione legislativa: viene meno a tutti i doveri fondamentali, per compiere i quali aveva chiesto il voto agli elettori! In difesa del regime dei decreti-legge si fa la obiezione che oramai nella complessità della vita economica e sociale moderna, la materia, che occorre regolare per legge, è divenuta tanta e tale, che i deputati non avrebbero la possibilità di studiare e disciplinare con conoscenza di causa tutti gli argomenti numerosi e disparati che rientrano oramai sotto l'impero della legge; mancherebbe ad essi lo stesso tempo materiale strettamente necessario per leggere tutti i progetti, che dovrebbero esaminare e discutere e approvare. In queste condizioni di pletora legislativa il sistema dei decreti-legge sarebbe divenuto una necessità. È una teoria disperata. E contiene molta parte di vero. Ma non tutto il vero. Infatti, la presente Camera, in questi primi quattro mesi di esistenza, avrebbe ben potuto discutere almeno una mezza dozzina di quelle leggi fondamentali, che il governo fulmina sul paese a furia di decreti-legge, mentre tiene chiusa la Camera. E per quella - grande - parte di verità, che esiste nella teoria della impotenza legislativa della Camera, il problema, che ne nasce, deve essere risolto dalla Camera, non con l'abdicare i suoi diritti e i suoi doveri nelle mani del governo, e ridurre tutta la propria attività reale a fare di tanto Bibliote_cGainoBianco
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