Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Impotenza Dopo avere fatto nel mese di dicembre una discussione disordinata e sconclusionata sul discorso della corona; dopo avere fatto, sempre nel mese di dicembre, un'altra discussione disordinata e sconclusionata sull'esercizio provvisorio; dopo essersi regalate cinque settimane di vacanze, dal 23 dicembre al 2 febbraio; dopo cinque soli giorni di discussioni, non inutili, sulla questione adriatica; dopo altre sei settimane di vacanze, dall'8 febbraio al 22 marzo; i deputati si sono ritrovati insieme per dieci giorni, hanno fatto un'altra discussione disordinata e sconclusionata, si sono aggiudicata un'indennità di 15 mila lire annue, e hanno ripreso le vacanze dal 31 marzo al 20 aprile, salvo proroghe ulteriori. Per cinque mesi di lavoro, il bilancio non è davvero entusiasmante. E vien voglia di domandare se la· stessa precedente indennità di 6000 lire non fosse già eccessiva per la prestazione d'opera, che i deputati realmente dànno in servizio del paese. Ha un bel dire, infatti, l'on. Nitti, se lo ha detto proprio sul serio, che la indennità deve essere data ai deputati non solamente per il periodo, in cui essi stanno a Roma a discutere, ma anche per tutto l'anno, in cui debbono studiare dalla mattina alla sera i problemi della vita nazionale. A parte il fatto che moltissimi non fanno altri studi se non quelli di avvocato ad uso dei loro clienti - e questo è affare, che deve essere sbrigato fra essi e i loro fedeli elettori - l' on. Nitti non dovrebbe dimenticare che il resultato degli studi profondi e diuturni de~ deputati si deve vedere· nella discussione e nella votazione delle leggi e dei bilanci. Invece il ministero non ha altro programma, se non tenere la Camera piu in vacanze che sia possibile, provvedendo con gli esercizi provvisori alla ordinaria amministrazione, e coi decreti-legge alle necessità della legislazione. Motivo per cui gli studi presunti, per cui i deputati hanno portata la indennità da 6000 a 15.000 lire, rimangono improduttivi. Ma a parte le ironie, è veramente strano che l'on. Nitti e la maggioranza parlamentare non si rendano conto del contributo terribile, che la Camera dà colla sua inerzia alla propaganda rivoluzionaria. I deputati socialisti ufficiali non hanno nessun bisogno di preoccuparsi del discredito, in cui precipita la Camera: per essi la Camera, come tutte le altre istituzioni dello Stato, deve essere spazzata via dalla rivoluzione; la paralisi parlamentare è nelle loro mani un nuovo ·argomento di propaganda contro i deputati ... borghesi (un milionario socialista è proletario; un proletario non consacrato dalla chierica ufficiale del partito è sempre borghese); la indennità dichiarano di prendersela, non per lavorare nella Ca1 mera a far leggi insieme colla borghesia, ma per andare nel paese a fare la propaganda rivoluzionaria; le stesse sedute della Camera le considerano . BibliotecaGino Bianco

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