La dissoluzione del sistema liberale sticare le malattie del paese, e trovare i rimedi o almeno 1 calmanti neces- .sari ad evitare un nuovo generale licenziamento? 160 socialisti sono troppi per essere all'opposizione, e troppo pochi per impadronirsi da sé soli del governo, e dimostrare, sotto la loro esclusiva responsabilità, di che cosa sono capaci. E manca ad essi ogni omogeneità: è piu larga la distanza fra Turati e Bombacci,2 che quella fra Turati e Bissolati. Altrettanto si deve dire dei 100 clericali, la cui massa elettorale va dal grande proprietario ultraconservatore al piccolo proprietario e bottegaio bolscevizzante. E peggio è per la massa intermedia dei 240 attraversata e sconnessa da correnti clericaloidi e socialistoidi, nazionaliste e democratiche, e inquinata profondamente dai detriti purulenti delle vecchie consorterie parlamentari non del tutto spazzate via dal ciclone del 16 novembre. · In queste condizioni, è evidente che un governo di colore omogeneo è impossibile: un governo di coalizione si rende necessario. I problemi immediati da risolvere sono due: 1° La coalizione di governo si costituirà a base di interessi e di vanità personali, come è stata abitudine nei venti anni passati, o i nuovi elementi, mandati alla Camera dalle elezioni del 16 novembre, si accorderanno, senza distinzioni di partito, ad esigere che governo e opposizione si battano su programmi d'azione immediata ben definita? 2° I generali e gli ammiragli, che sono stati condannati dalle elezioni del I 6 novembre insieme con tutte le altre frazioni della vecchia classe politica, ma che dispongono o s'illudono di disporre della forza delle armi, daranno il tempo alla nuova Camera di affrontare in piena libertà i problemi della ricostruzione nazionale, oppure, sapendo fino da ora che in questa ricostruzione essi per i primi dovranno sacrificare troppi pregiudizi e troppe avidità, cercheranno di imporre alla Camera con violenza, piu o meno mascherata, le loro idee e le loro pretese come pregiudiziali a qualunque lavoro legislativo? Dalla maniera, in cui i deputati di tutti i partiti affronteranno- questi due problemi nelle prossime settimane, dipenderà se il nostro paese potrà dedicarsi con calma, sia pure relativa, alla soluzione dei suoi problemi di vita o di morte, o se sarà travolto nella crisi di una guerra cieca e bestiale tra un parlamentarismo incosciente e un militarismo piu incosciente ancora. [Da "L'Unità," 27 novembre 1919, firmato: L'UNITÀ.] 2 Bombacci Nicola (1879-1945), deputato di Bologna e Trieste per le legislature XXVXXVI; dapprima socialista, poi comunista aderi, in seguito, al fascismo. [N.d.C.J BibliotecaGinoBianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==