Le elezioni 2° La enorme maggioranza del paese è uscita dalla guerra con un sentimento profondo di disprezzo e di odio per l'alta gerarchia militare: il vecchio esercito è morto nella coscienza morale del paese, ucciso dallo spettacolo di asinità, di egoismo, di viltà dato da troppi militari di professione, degli alti gradi, nella prova della guerra. 3° La enorme maggioranza del paese è esasperata dalla cnst economica: non riesce a vederne le cause, ma sente gli effetti, e appena ha potuto, ha reagito contro di essi, votando per chiunque sia contro il governo, e piu specialmente per chi protesta di piu. 4° La enorme maggioranza del paese si è rivoltata contro la oppressione burocratica divenuta intollerabile nella guerra: anche in questo campo i piu non vedono chiaramente né le cause né i rimedi; non negano la burocrazia; domandano che sia meno stolta, meno ingombrante, meno prepotente; e poiché la loro domanda resta inascoltata, votano contro il governo. Queste correnti di inquietudini si sono incanalate verso i socialisti ufficiali e verso i clericali; ma dei 250 deputati, che formano la massa intermedia, moltissimi sono stati eletti solo in quanto hanno riconosciuto la legittimità di quelle inquietudini, e si sono impegnati a combatterne le cause. Viceversa, clericali e socialisti ufficiali si ingannano a partito, se credono che i loro elettori abbiano aderito ai loro programmi ideali e a tutte le loro conseguenze: la grande massa si è orientata verso i rossi o verso i neri, secondo la capacità di assorbimento, che nei diversi luoghi esercitavano sui malcontenti queste organizzazioni: ma per i piu si è trattato di reazioni negative contro uno stato di cose intollerabile, non di consapevoli adesioni positive a determinati piani di ricostruzione. Le elezioni del 16 novembre dicono che non si può piu andare avanti cosi: come si è andati finora; dicono che la classe politica, la quale ha fatto male la guerra e sta facendo male la pace, è stata condannata dal paese come indegna di governare. Ma una indicazione positiva sulla via da seguire per evitare uno sfacelo totale, non si ha, all'infuori delle due indicazioni generalissime e contradittorie, delle quali l'una manifesta fiducia nell'azione clericale e l'altra nell'azione socialista. Non c'è da meravigliarsi che sia cosi'..L'elettore non può avere l'ufficio di risolvere i problemi: ha quello molto piu semplice e piu modesto di ·imporli ai pubblici poteri. L'elettore, in fondo, nell'atto che vota, non fa altro che dichiarare se è contento o se è malcontento di coloro, che fino a quel momento sono stati deputati. Se è contento, li riconferma; se è malcontento vota per altri. È come un .malato, che cambia il medico, in cui non ha piu fiducia, e ne chiama un altro; ma fa anche verso di questo un atto di fiducia generica, aspettando da lui il rimedio, che l'altro si mostrava incapace di trovare: e molte volte il medico nuovo si mostra inetto o impotente né piu né meno dell'antico. Che cosa faranno, domani, in Italia i medici nuovi? Sapranno diagnoBibliotecaGinoBianco
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