La diisolttzione del sistema libe,·ale esplicitamente di volere promuovere la piu sollecita possibile ammissione dei paesi vinti nella Società delle Nazioni e di voler funzionare come elemento di conciliazione tra vinti e vincitori. 2. Politica interna. Nella politica interna i candidati considerano indispensabile una lotta sistematica in difesa della grande maggioranza della popolazione, e specialmente dei contadini, contro le oligarchie che, già prima della guerra, dominavano la nostra vita pubblica, e si sono servite della guerra per rafforzarsi ed annullare ogni funzione legislativa e di controllo del Parlamento. Queste oligarchie, strettamente legate fra di loro, sono costituite da quelle industrie che sfruttano parassitariamente, sotto mille forme, il bilancio dello Stato e l'economia del paese, dall'alta burocrazia civile e militare, e da quelle corporazioni operaie industriali, che, dimenticando i doveri di classe, spalleggiano le industrie parassitarie. Queste oligarchie vanno combattute: a) promovendo l'organizzazione di tutte le classi lavoratrici, e specialmente dei contadini meridionali, non solo per la difesa dei loro interessi di classe, ma anche perché facciano valere i loro diritti nella politica nazionale a parità di condizioni con gli operai industriali già organizzati; b) resistendo ad ogni ulteriore estensione delle funzioni del Parlamento e delle amministrazioni centrali a spese della vita locale, delle organizzazioni professionali e delle iniziative private; secondando tutti gli spontanei tentativi degli enti locali, dei sindacati di classe e delle libere associazioni, che mirino ad assorbire quelle funzioni attuali dello Stato, che non hanno diretto rapporto con la difesa e con la politica internazionale della nazione; rafforzando gli organi elettivi locali, nei quali piu agevolmente si può raggiungere un'equa rappresentanza di tutte le classi dei cittadini, per la gestione diretta dei loro interessi in armonia con quelli della intera nazione; cominciando col difendere gelosamente le autonomie delle nuove provincie italiane, in quanto non contrastino con le esigenze della politica nazionale; esigendo che sia statuita per legge, prima delle prossime elezioni generali amministrative, l'autonomia delle amministrazioni locali, mediante la creazione di una magistratura di controllo indipendente dall'autorità prefettizia; e) negando ogni aumento d'imposte, che non sia discusso ed approvato dal Parlamento, e prima che la burocrazia militare e civile, abbandonando totalmente la bardatura di guerra e iniziando effettivamente la propria riforma interna, abbia dato prova di saper amministrare il pubblico denaro, e di aver compreso che il suo stesso interesse di classe consiste non nella estensione artificiosa degli organici, ma nell'assicurare allo Stato funzionari pochi, capaci, ben retribuiti, indipendenti dalle pressioni politiche e responsabili; d) esigendo che la condizione giuridica ed economica dei funzionari e salariati degli enti locali sta equiparata a quella degli impiegati dello Stato di pari grado; BibliotecaGinoBianco
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