Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La dissoluzione del sistema •liberale Per mezzo secolo Trento e Trieste aveano riempito i sogni d'ogni patriota italiano; da cinque anni si era cantato in tutti i toni che l'Italia non avrebbe mai potuto accettare una pace che non le assicurasse le due città; e fin dall'anno della neutralità tutti i ministeri e gli uffici militari avevano accolto numerosi i profughi irredenti, che erano o si dovevano presumere esperti dei problemi amministrativi delle loro regioni. Si doveva quindi supporre che fin dal 1915 esistesse un piano concreto e perfetto in tutti i particolari per l'assetto provvisorio di quelle provincie; che non solo si fossero predisposte le norme legislative ed amministrative, ma si fossero anche scelte le persone piu adatte per i vari uffici e per i diversi luoghi; e che perciò, al momento dell'armistizio, non restasse altro da fare che emanare l'ordine di esecuzione del piano prestabilito, come avviene per l'ordine di mobilitazione allo scoppiare di una guerra. Invece dal novembre in poi tutto è stato improvvisazione, confusione e disordine. In paesi dove c'era bisogno di provvedimenti urgenti, presi sul posto da un'unica autorità responsabile, si son divisi e confusi i poteri e le responsabilità fra un esercito di funzionari civili e militari, piovuti da ogni parte, mandativi dai ministeri o dal segretariato degli Affari civili presso il comando supremo, e sprovvisti tutti di qualsiasi potere di fronte al locale comando di corpo d'armata o di divisione, che avrebbe dovuto occuparsi di tutto, dalla ricostruzione delle strade, dei ponti, delle case fino al rilascio dei passaporti, ma eh~ in realtà metteva sempre gli interessi militari avanti a quelli della popolazione civile. Gli enti rappresentativi ed amministrativi locali, che avrebbero dovuto essere ricostituiti immediatamente e investiti delle piu ampie attribuzioni nell'interesse della popolazione, furono invece ridotti alle funzioni dei piu modesti organi esecutivi alla diretta dipendenza dell'autorità militare. Con una tale impreparazione e con una cosi grande confusione di poteri era naturale che gli errori si seguissero agli errori; si trascurassero i problemi piu urgenti e capitali, come quello della valuta, del ricovero ai profughi di ritorno e della restituzione delle terre ai lavori agricoli, delle officine, dei magazzini e dei docks al movimento industriale e commerciale; si ostacolasse e si ritardasse con tutte le forme piu insensate di ostruzionismo burocratico ogni ripresa dell'attività produttiva. In tal modo anche quella parte della popolazione che aveva accolto con sincero e caldo entusiasmo l'annessione all'Italia fu indotta dopo qualche settimana a rimpiangere la calunniata burocrazia austriaca, che al confronto appariva meno pedantesca e cento volte piu ordinata di quella italiana. Agli errori amministrativi si aggiunsero spesso quelli politici, nei quali anche la sostituzione - molto parziale finora - dei governatori civili ali' autorità militare sembra abbia portato piuttos_to un peggioramento che un miglioramento. Se nell'Alto Adige, tolto il grossolano errore, a cui ora finalmente si è posto un riparo, di volere dar subito forma italiana a tutti i nomi di luogo, sembra si sia proceduto finora con prudenza e con tatto; BibliotecaGinoBianco

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