La politica italiana nelle terre redente presa dalla pace come da un guaio, ed ha lasciato che la spedizione di Fiume si preparasse comodamente, perché spera di cavarne un prolungamento delle indennità di guerra, una proroga nell'uso delle automobili_, e, chi sa?, qualche nuova messe di promozioni. Ci sa spiegare, per esempio, l'amico Emery come mai, conoscendosi lo stato d'animo dei granatieri partiti da Fiume, questi furono accantonati colà donde si partirono per ritc:,rnare alla città diletta, invece di essere mandati a qualche centinaio di chilometri di distanza? Se invece di prepararsi la spedizione di Fiume, si fosse preparato puta caso un pronunciamento bolscevico, crede l'Emery che non ci sarebbe stata una repressione violenta prima, assai prima, che qualsiasi progetto arrivasse a un inizio di esecuzione? Il fatto che l'Avanti! riduce tutto a un attentato militarista, non deve spingerci per reazione a non vedere nei fatti in questione nessun elemento di speculazione militarista. Sarebbe troppo comodo il lavoro del nostro pensiero, se dovessimo ridurci a pensare sempre il contrario di quel che pensa l'Avanti!. Riconosciamo quanto c'è di vero nelle affermazioni dell'Avanti!. Rivendichiamo contro l'Avanti! quel che l'Avanti! vuole ad ogni costo ignorare; e ricostituita integralmente la verità dei fatti, prendiamo posizione risoluta di fronte ad essa: e la posizione, data la complessità degli avvenimenti, non può non essere complessa: di rispetto e di simpatia per le correnti sincere e spontanee, di protesta chiara e irriducibile contro quelle manovre di inconfessabili interessi di casta, che hanno lasciato libero varco a quelle correnti, nella speranza di sfruttarle a loro vantaggio. [Da "L'Unità," 2 ottobre 1919, firmato: L'UNITÀ.] ~a politica italiana nelle terre redente Fra le moltissime prove di impreparazione e di inettitudine a comprendere e fronteggiare problemi e situazioni politiche eccezionali, che han fornito tutte indistintamente le nostre classi dirigenti durante la guerra e sopratutto dopo l'armistizio, le piu gravi son quelle che si son manifestate neJ governo delle nuove provincie. Se per molti dei problemi imposti dall'armistizio può valere, fino ad • un certo punto, come attenuante la fulmineità inattesa del crollo dell'impero absburghese, questa giustificazione non vale affatto per tutto ciò che riguarda i problemi del Trentino e della Venezia Giulia. 475 BibliotecaGinoBianco
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