Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

.. . . I combattenti di formare una comunanza speciale, che vuole nella vostra vita pubblica avere una funzione speciale. Quale che sia l'anima, con cm ciascun combattente abbia affrontato (o cercato di scansare) fino a ieri il pericolo della morte e la sofferenza della trincea, sta il fatto che l'avere sofferto, l'avere pericolato insieme, ha creato in tutti coloro, che si sono trovati nelle medesime condizioni - eroi e non eroi - un sentimento di solidarietà, che è sopravvissuta alla ·guerra, e si manterrà almeno per qualche anno ancora nella pace; sta il fatto che a quel sentimento di solidarietà si associa la volontà di una nuova azione politica, scevra dagl'imbrogli dei vecchi partiti, che riesca veramente utile al paese: una specie di prolungamento volontario, per la pace, del servizio militare prestato durante la guerra. · Dinanzi a questo fenomeno, e dopo che il congresso di Roma 2 ha dimostrato quanto disposto ad accogliere la sementa delle nostre idee sia il terreno dei combattenti, e quanto sterile per la propaganda demagogicapretoriana, noi abbiamo incitato tutti quei combattenti, che condividono le idee dell'Unùà, ad intervenire risolutamente nell'azione politica dei loro commilitoni. E anche dopo avere letto l'articolo dell'amico Ansaldo, ripetiamo l'invito con tutto il cuore. Perché il mondo è di chi va a prenderlo, non di chi aspetta che esso stesso si conceda in dono gratuito e spontaneo. Gli uomini, a cui noi parliamo - e l'Ansaldo è fra i migliori, e il suo scritto ne è una prova - appartengono al tipo dei "seminatori," e non a quello dei " mietitori. " E se i nostri amici dovessero aspettare, per aderirvi, che l'associazione dei combattenti avesse già definito i suoi istinti in idee schiettamente unitarie, a che cosa servirebbe piu la loro adesione? che bisogno ci sarebbe allora di essi? Appunto perché nell'associazione si rimescolano tendenze diverse, ma fortunatamente con prevalenza delle buone, è dovere dei nostri amici mettersi dunque vigorosamente al lavoro per orientare, rafforzare, disciplinare, le tendenze buone. Da cosa nasce cosa. [Da "L'Unità," 17 luglio 1919, firmato: g.s.] . , 2 I combattenti si erano riuniti per la prima ·volta in congresso, a Roma, nel giugno 1919, ed avevano formulato un programma ricco di spunti democratici e di impostazioni con· crete di problemi. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco

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