I combattenti (Postilla) 1 È innegabile che nel movimento dei combattenti, come in tutti i movimenti di massa in questo basso mondo, non è tutt'oro quello che luce. E il nostro amico Ansaldo non ha torto, quando si preoccupa delle ten• denze, che si manifestano nella stampa e nella organizzazione, a fare del "combattente" un essere soprannaturale e privilegiato. Ma ai passi di giornale, che egli raccoglie per documentare questo malanno, altri se ne pos• sono contrapporre, di altri giornali, che a quel pericolo resistono con valore ed efficacia. E quando si consideri l'abitudine, che c'è in tutte le classi del nostro paese a vedere nella lotta politica un mezzo per la conquista, non del diritto per tutti, ma di privilegi per singoli gruppi, quando si tenga presente la demagogica rumorosa campagna fatta dai giornali siderurgicimilitaristi-nazionalisti per creare nella " trincerocrazia " una casta di pretoriani millantatori incontentabili a servigio dei gruppi piu lerciamente camorristici e reazionari della borghesia, si deve rimanere meravigliati che le tendenze deplorate dall'Ansaldo non sieno piu diffuse, si deve salutare come prova di consolante buon senso e di magnifica sanità morale l'esistenza di molteplici centri di reazione spontanea contro quelle abitudini e quegli eccitamenti, si deve riconoscere che davvero l'organizzazione dei combattenti è terreno fertilissimo per le nostre idee, che è nostro dovere coltivarlo con fervore e con affetto. L'amico Ansaldo nega che i combattenti possano costituire un mondo a sé: troppi combattenti - egli osserva - sono stati combattenti contro voglia, e molti, che non hanno combattuto, non sono moralmente o intellett.ualmente inferiori ai migliori fra i combattenti: con quale diritto si crea un fossato di separazione fra quelli e questi? E in teoria l'Ansaldo ha ragione: ed è probabile che coll'andare del tempo la massa, oggi indistinta, dei combattenti andrà differenziandosi in gruppi eterogenei, ognuno dei quali sarà attratto dal partito politico piu affine, o diventerà nucleo esso stesso di qualche nuova formazione politica; e in questi nuovi raggruppamenti a tipo politico definito sparirà ogni differenza fra combattenti e non combattenti. Ma in questo momento noi ci troviamo di fronte a un fatto, transitorio quanto si vuole, ma imponente: centinaia di migliaia di combattenti sentono 1 È la postilla ad un articolo di Giovanni Ansaldo, recante lo stesso titolo. [N.d.C.] BibliotecaGinoBianco
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