Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La Sinistra rediviva essi nelle mani il potere per servirsene a loro vantaggio. Domani, se avranno speranza di invadere il... bilancio nazionale rinunziando alla difesa dei diritti parlamentari, quella gente ci rinunzierà allegramente e obbligherà - senza troppa fatica - il suo capo a rinunziarvi. Del resto a dimostrare la rerietà della Sinistra rediviva, basta notare che nella votazione del 25 maggio Giolitti votò contro il ministero, ma dei suoi seguaci 20 votarono contro e 19 a favore; e cosI si divisero i zanardelliani. Il gioco della Sinistra monarchica è evidente: i capi fanno i liberali e si acquistano della popolarità a buon prezzo; i gregari si scindono e sostengono il ministero; cosI si salva la reazione oggi e resta assicurata la via per salire al potere domani. E - ironia feroce delle cose - colui che a nome della Sinistra prese la parola nella seduta del 25 maggio contro il ministero, fu Tommaso Villa, il relatore dell'autorizzazione a procedere contro Turati e De Andreis. 5 Allegri, ragazzi; alla prossima crisi Tommaso Villa sarà ministro di grazia e giustizia e i democratici applaudiranno. Nella elezione presidenziale la Sinistra votò compatta per Zanardelli, ed è naturale: il voto era segreto e non c'era pericolo di esser segnati colla croce nera "al di là, in alto"; inoltre bisognava far fare bella figura al capo, a colui che domani funzionerà da parafulmine, a colui sulle cui orme domani si precipiteranno a foraggiare nelle casse dello Stato gli affaristi e i bancarottieri della Sinistra; inoltre la sconfitta era sicura e quindi la reazione non correva alcun pericolo; se ci fosse stata speranza di una vittoria, che in quel momento era nettamente rivoluzionaria, allora certamente la Sinistra si sarebbe da capo divisa; Zanardelli deve la splendida votazione del 30 maggio alla sicurezza che era in tutti della sconfitta: se non ci fosse stata quella sicurezza, molti della Sinistra avrebbero votato contro certamente. A dimostrare questa verità, che può parere un paradosso, basta confrontare la votazione del 30 con quella del 31 maggio. Nella prima 416 voti validi, dei quali 223 al governo e 193 all'opposizione; nella seconda 377 votanti, dei quali 238 al governo, 139 all'opposizione. Siccome i voti dell'Estrema sono circa 40, si ha che nella seduta del 30 maggio la Sinistra dette 150 voti contro il ministero, nella seduta del 31 ne ha dato roo. E gli altri 50? una quindicina di crispini han votato pel ministero e 35 fra giolittiani e zanardelliani si sono squagliati. Per un partito, che deve salvare l'Italia, non si può dire che inizi con troppo ardire l'opera di salvataggio. Nella seduta del 1° giugno vi sono due appelli nominali; i voti contrari n Villa Tommaso (1832-1915), deputato di Villanova d'Asti, San Daniele, Alessandria Il per le legislature IX-XXII, militò nelle file liberali-democratiche; fu relatore dell'autorizzazione a procedere, concessa dalla Camera, contro i deputati socialisti Turati e De Andreis, incriminati in relazione ai fatti milanesi del 1898. Turati Filippo (1857-1932), il noto capo dei socialisti italiani. [N.d.C.] BibliotecaGino Bianco

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