Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

La legalità dei radicali Anche noi socialisti, dopo i primi anni della cosiddetta " opposizione sistematica" ci siamo lasciati lusingare per un momento dal miraggio di posare " a gente positiva " uso Sacchi. Quando, sorto il ministero Rudinf dopo Abbà Garima, 7 si venne alla prima votazione politica, i due socialisti presenti alla Camera si divisero; uno, fedele al divieto imposto dal Congresso di Reggio Emilia,8 negò la fiducia; l'altro fece la "gente positiva" e votò a favore e salvò col suo solo voto il ministero. Noi discutemmo appassionatamente fra ,noi, ma discutemmo male. Noi ci accapigliammo intorno alla tesi generale ed astratta, se un socialista può votare per un ministero borghese; questione inutile e ridicola, perché nessun socialista può negare che i socialisti dovrebbero per esempio in questo momento sostenere con tutte le loro forze un ministero non devoto a certe cose... se fosse possibile. Noi dovevamo invece ricercare, se, date le condizioni italiane dopo Abbà Garima, era utile a noi votare pel Ministero; e avremmo allora trovato che bisognava votar contro. Perché noi e i radicali col nostro voto non facemmo se non aiutare la forza occulta, che sta dietro a tutti i ministeri, a cavarsi di impaccio, sostituendo al Crispi,9 figura ormai reazionaria e decisamente affricanista, una mezza figura barcamenantesi fra la libertà e la reazione, davanti alla quale noi rimanemmo disorientati. Passata la prima impressione della sconfitta militare e ricostituite un po' le proprie forze, il governo non ebbe piu bisogno di fare il liberale e sotto la maschera rudiniana riapparve ben presto la grinta crispina. E cosf l'Estrema, la parte liberale della Camera, non fece con la sua opera " positiva " che rendere possibile il ritorno della reazione. Se l'Estrema avesse negata la sua fiducia al Rudinf e avesse preteso un ministero, che non desse solo parole ma si ritirasse immed.iatamente dall'Africa e immediatamente riducesse le spese militari e per garanzia avesse accettato il Cavallotti nel gabinetto, avrebbe messo il governo nel bivio: o il colpç:>di stato o capitolazione completa; e il colpo di stato non sarebbe venuto, perché non c'erano le forze per farlo. Tutto questo, lo sappiamo, è un po' il senno di poi: ma ricordiamo che in quei giorni fortunosi lo stesso on. Sacchi ebbe a sostenere che fu errore la fiducia votata al Rudinf, e questo fa onore al suo intuito politico. E se caso per caso noi studiamo tutte le crisi parlamentari e costituzionali, che sono avvenute e che avverranno in Italia, noi dobbiamo arrivare alla conseguenza che nessun ministero deve avere il nostro voto, finché du1 Di Rudini (Starabba) Antonio (1839-1908), deputato di Canicatti, Siracusa I/ Palermo III e Caccamo per le legislature X-XXIII, presidente del Consiglio dal 6 febbraio 1891 al s maggio 1892 e dal 10 marzo 1896 al 26 giugno 1898, anno in cui divenne esponente della politica reazionaria. Abbà · Garima è un'altura nei dintorni di Adua dove, il 1° marzo 1896, vennero definitivamente sconfitte le truppe italiane impegnate nella prima guerra italo-etiopica. [N.d.C.] 8 Il secondo Congresso nazionale del partito socialista italiano, tenuto a Reggio Emilia nel 1893 aveva decretato, tra l'altro, il principio della non collaborazione coi governi borghesi. [N.d.C.] · 9 Crispi Francesco (1819-1901), il noto personaggio politico dell'Italia ùnita. [N.d.C.] 1! BibliotecaGinoBianco

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