Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Le memorie di un candidato mo. Ne.Ile elezioni passate, invece, ci sentivamo tutti a disagio. Vogliamo finalmente mostrare che anche nei nostri paesi c'è della gente, che non si vende e che sa onestamente lottare. " Questo io ho sentito in quei giorni di discòrsi, di... libazioni e di fatiche veramente sovrumane. Ed ho attinto da questa esperienza - per me personalmente non lieta - della mia vita, nuova e piu ferma fede nell'avvenire d'Italia. E se non avessi dovuto sciupare tanta parte delle forze mie e dei migliori amici miei a contrastare non coi .miei avversari pubblici, ma coi miei insidiatori clandestini, i quali non volevano sentire quel che io sentivo, e non vede• vano nella elezione altro che pastette da fare e rancori da sfogare, se avessi potuto impiegare tutto il mio tempo a mettermi a contatto con la buona e schietta anima popolare, - la elezione dell'aprile 1910 sarebbe rimasta nella storia di quei paesi come il primo momento di una rinascita morale, e non come un nuovo documento della vecchia, profonda, corruzione dei costumi politici. Ma nelle elezioni, molte volte, fra il candidato e gli elettori si frappongono elementi malfidi, il cui programma si riduce al tradimento dell'uno e degli altri. E nella elezione di Albano Laziale, questi elementi malfidi erano costituiti da molti caporioni repubblicani. Rancori repubblicani I repubblicani erano furibondi contro la mia candidatura. La Ragione, del n. del 2 aprile, stampava una lettera a firma De An• gelis, in cui si deplorava: Ancor una volta il partito repubblicano è stato v1tt1ma di una sopraffazione da parte di avversari ed affini politici. Il fatto poi che mi ha disgustato maggiormente, si è la persona che si è scelta in questa lotta politica: tutto mi fa supporre che si è voluto colpire in pieno petto il nostro partito: I. coll'escludere un candidato di parte nostra; 2. col proclamare candidato il prof. Salvemini, il quale continuamente fa opera antirepubblicana col denigrare il nostro partito, e, ciò che è peggio (!), i nostri uomini migliori, che sono vanto della democrazia repubblicana. E nello stesso numero la Ragione pubblicava: Il comitato della federazione repubblicana laziale ha deciso di denunziare al comitato centrale del partito ed all'assemblea della federazione tutte le sezioni del collegio di Albano, qualora esse non portino nella prossima lotta un candidato repubblicano, come· fu deciso nell'ultimo congresso collegiale. 177 iotecaGino Bianco

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