Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Prefazione idee elaborate in molti anni di' medùazione sui problemi i"nterm·ed internazionali' dell'Italia. Nel 1917 egli' estese la sua polemica alle tesi dell'interventismo nazionalista ed imperialista ed alla degenerazi'one burocratica e protezionista che la guerra favori·va (che sempre piu si· ri·velavano fattori di involuzi·one del liberalismo e di corruzione della democrazia), ma senza mai nulla concedere al clima di eccitazione politica proprio di· quegli anni. La generale ansia di rinnovamento che percepz allora gli dette le ultime speranze di' successo politico: "La gente che tornerà dalle trincee non sarà piu disposta a farsi sfruttare dai deputati, senatori, direttori generali, prefetti che l'on. Giolitti ha nominato in tredici anni di dittatura," 1 e, nell'atmosfera postbellica di valorizzazi·one dei· giovani - principi'o al quale, comunque, la sua personalità inclinava - vi'de la possibilità di trovare, per i'l futuro, se non per l'immediato presente, si·a una élite, si·a una cosciente forza politica negli ex-combattenti·: studenti e popolani· avevano sofferto, negli anni di guerra, una comune maturazione morale ed avrebbero potuto essere disponibi'li per l'opera di rinnovamento democratico del paese. Si associò pertanto alla richiesta del collegio elettorale pluri·nomi·nale, che avrebbe favorito l'affermazione dei giovani. In questa discussi·one la critica al gi'olùtismo im'zia, in lui, a colorarsi di giudi'zio storico: "Il collegio um·nominale non può produrre, di regola, come deputati che degli' avvocatucà faccendieri schi'avi degli elettori e delle ammi'nistrazioni comunali. Ri'ducendo la lotta elettorale quasi sempre ad un confiitto fra due uomini soli', in piccoli' ambienti, trasforma qualunque lotta politi'ca i·n contesa personale, in lotta feroce fra i comuni. Il giolittismo non è stato che l'orgam·zzazi·one parlamentare di tutte le mediocrità intellettuali e morali che sono prodotte fatalmente dal collegio um·nomi·nale. " 8 Ma l'Italt'a giolittiana si· sfaceva nel militarismo, nel dannunzi·anesimo, nel massimalismo, e Salvemi'ni denunciò i'nvano si·a il disfacimento si·a il legame tra l'uso che Giolitti' aveva fatto della violenza e l'antidemocrazia postbellica; la sua elezi'one a deputato segnò, a un tempo, la fine di· un àclo della sua attività: "selvaggio," cioè isolato nel Parlamento, accettò, ri·fiutò, criticò di volta in volta, ma non ebbe possibilità di svolgere una politica organica. Poi· venne il fascismo. In questo volume 1·ivi·vela generosa battaglia politi'ca di Salvemini per elevare i'l tono degli i'nteressi e del costume politi·co nazionale, durante il periodo dell'affermazi·one di' Gi'olitti, e negli' anni angosczosi della caduta del sistema politico che questi aveva valorizzato. Attraverso la viva, precisa, serrata analisi che Salvemi·m·fece della società e della lotta politi.cadel suo tempo, il lettore può prendere contatto con le caratteristiche ed i· lt'miti della politica di Giolitti, con le tecniche ed i costumi elettorali del " decennio felice, " con XII 1 "L'Unità, " 23 agosto 1914. 8 "'L'Unità," 22 marzo 1919. BibliotecaGinoBianco

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