Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

!l ministero Ca/issano titudini nuove chiedevano alla democrazia qualcosa di piu e di meglio che un'opposizione sistematica in attesa della repubblica: chiedevano, cioè, gli operai, riforme sociali, e i piccoli borghesi, impieghi. E frattanto a un re, tenacemente e inintelligentemente avverso ad ogni espansione democratica, succedeva un re non alieno da iniziative e da atteggiamenti popolareschi. E quei democratici, che avevano dapprima protestato irosamente contro il possibilismo sacchiano, come per esempio Marcora e Romussi, andavano, via via che si presentava anche ad essi l'occasione, al di là dello stesso Sacchi, immergendosi fino ai capelli nella cloaca giolittiana. Tutte queste circostanze dovevano necessariamente fare dell'on. Sacchi il rappresentante delle nuove correnti possibiliste della democrazia piccoloborghese cacciatrice d'impieghi e dei gruppi di lavoratori riesc1t1 a penetrare nella rocca del diritto elettorale ristretto; e dovevano condurlo necessariamente al governo. Ma con quali idee? Buio pesto! Leggete tutti i discorsi parlamentari ed extra-parlamentari dell'on. Sacchi, e non ne caverete un solo spunto del piu modesto, del piu meschino programma di politica riformatri~e in senso democratico. Non avendo idee chiare e precise, mancando della capacità di orientarsi 'imm~diatamente innanzi ai fenomeni nuovi e di prendere con sicura conoscenza di causa posizione favorevole o contraria, l'on. Sacchi non può avere una volontà. L'on. Sacchi è un perfetto abulico. È un uomo, in cui l'atto volitivo non oltrepassa mai la fase della velleità. È come un lavorante, che abbia in mano una forte leva, ma non sa dove applicarla, perché vede male e non può rendersi conto delle condizioni precise di equilibrio della massa da spostare. Perciò quest'uomo, che non ha volontà propria, perché non ha idee proprie, è come una barca senza timone, preda a tutti i venti. Ed ecco ora l'on. Sacchi diventato nelle mani dell'on. Giolitti gingillo e strumento, quanto e piu dello stesso " egregio uomo, " Luigi Luzzatti. L'anticlericalismo Le convenzioni marittime non potevano rappresentare una seria difficoltà per l'accordo. Tanto, nessuno oramai ci si raccapezza piu. Purché il nuovo ministero abbia quella "linea politica," quell' "aniina politica," la cui mancanza i massoni, i faccendieri e gl'ingenui dell'Estrema rimproveravano al ministero Sonnino, cioè purché l'on. Luzzatti metta nel discorso qualche " frase larga comprensiva " - co11..:: ha detto con un sorriso monello il Corriere della Sera - sullo Stato laico e sui princip1 inconcussi, in modo che i clericali siano messi all'opposizione, le convenzioni ma157 . BibliotecaGinoBianco

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