Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittia-:za sperava di tirarlo a sé - l'on. Luzzatti un ministero in un modo o in un altro doveva farlo, seguendo la linea della minor resistenza, cioè volgendosi a destra o a sinistra secondo che l'onorevole Giolitti gli crea·sse difficoltà a sinistra o a destra. L' " egregio uomo " ha funzionato da giocattolo nelle mani dell'on. Giolitti, sia quando fu incaricato di formare il ministero per delegazione dell'on. Giolitti, sia quando chiedeva consigli all'on. Giolitti, sia quando s'immaginava di fare a modo proprio, evitando gli ostacoli che l'on. Giolitti sollevava, e seguendo le vie,· che l'on. Giolitti gli spianava. Il rappresentante della democrazia L'on. Gioiitti, dunque, ha chiamato al ministero l'on. Sacchi a rappresentare la democrazia e a dare il ben servito ai clericali. Che cosa sia la democrazia per l'on. Sacchi nessuno mai saprà. L'on. Sacchi è certo un uomo perfettamente onesto e pieno di buona volontà. È una specie di Sonnino della democrazia. Ma mentre l'on. Sonnino ha un capitale solido di studi e di conoscenze concrete, che specialmente in fatto di questioni finanziarie ne fanno un competente formidabile e lo conducono talvolta ad iniziative addirittura democratiche, e farebbero di lui un vero e proprio uomo di Stato della democrazia se non gli mancasse la capacità sintetica per essere uomo di Stato e se la concezione autoritaria, che egli ha dello Stato, non lo rendesse sospettoso e ombroso dinanzi al disordinato prorompere della furia democratica - l'on. Sacchi invece è - beato lui! - assolutamente vergine di qualsiasi preparazione tecnica; ha la testa completamente smobiliata; ha la incapacità - assai comune negli avvocati - di uscire dall'astratto per affermare la realtà concreta. La sua democrazia è una parola. Di fronte a un atto determinato, non isperate mai che egli vi sappia dire· con cognizione di causa se quel fatto si sviluppi nel senso conservatore o nel senso democratico. Veramente abbiamo esagerato affermando che la sua testa è completamente smobiliata: egli ha un'idea, e l'ha spesso ripetuta, e deve ad essa la sua fortuna politica. E la idea è che "il partito radicale è partito di governo con la monarchia ": cioè non deve rifiutare di andare al governo con la monarchia. E questa idea l'ha affermata coraggiosamente nel tempo in cui la pregiudiziale repubblicana scavava l'abisso fra democratici e monarchici e inutilizzava tutte le forze attive della democrazia. L'ha affermata, mentre la riforma elettorale del 1882 faceva entrare a fiotti nella vita pubblica, d'anno in anno, tutta la piccola borgh~sia, e qua e là, nelle zone piu evolute, alcuni notevoli gruppi di proletariato industriale e anche qualche tenue filtrazione di popolazione lavoratrice rurale; e queste molBibliotecaGinoBianco

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