Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Prefazione aprire il varco a questa folla, che brulica... e lasciare che su questa solida base di forze lavoratrici crescano i partiti democrati"ci. " 2 Pur trovando, nel complesso, poca eco nel partito egli" si dedicò, con coraggi·osa tenacia, alla denunda dei metodi· elettorali gi·olittiam· ed alla richiesta del suffragio universale, si·a per smascherare la tecm·ca del dominio conservatore (una delle cui· basi erano, nel Mezzogiorno, le elezioni adulterate), si·a per guadagnare alle masse l'arma del voto. Il frutto mi'glt'ore di questa campagna fu il celeberrimo pamphlet, Il ministro della mala vita, precùa documentazione di' un ambi.ente e di· un metodo, al quale ri·mase legato il suo nome e che è uno dei classià della pubblicùti·ca italt'ana del '900. Salvemi·m· portò un positivo contributo all'evoluzione del costume politt·co italiano, ma non molto poté contro la rete degli interessi costùuiti che, dal Parlamento, arri·vava sin entro le organizzazioni democratiche. L'altro suo opuscolo di argomento elettorale - Le memorie di un candidato - illustra, coll'analùi· propria dell'autobi·ografia, quel contrasto fra ideali e si·- tuazi·one politica che lo portò a concludere la seri·e delle sue esperienze di sodalista e di meri"di"onalistacon l'abbandono di· ogni· i"llusi·onesulla possibilità che i di"rigenti di' qualsiasi partito fossero in grado di fare una politi"ca effettivamente nazi·onale e democratica. La stessa concessione del suffragio um·versale, fatta da Giolitti' nel I9I I per esigenze politiche che solo in parte coi·ncidevano con quelle della democrazia italiana, fu vista da Salvemini con sospetto e con delusi·one, come concessione fatta ad una popolazi·one ancora largamente impreparata a rz·ceverla,come "un pranzo alle otto di mattina." È in questa situazione ed in queste esperi'enze l'ori·gine della sua inestingui"bile volontà di· spendere il meglio delle propri·e forze per promuovere la formazione di una nuova classe dirigente moderna, non corrotta, democratt·ca, preparata, in grado di· rispondere alle esi·genze della maggior parte degli" italt"ani·.Forse la prima formulazione precisa di· questo suo nuovo ideale è i·n un consiglio che dà a Romolo Murri: "Murri non doveva far parte di nessun gruppo. Doveva essere, nell'Estrema Sz'nistra, i"lprincipi·o di un nuovo gruppo: quello dei· giovani i·ntellt"gentz's, tudiosi, galantuomini, i quali si· ri·bellano alle vecchie cariatidi·, la rompono coi tradizionali· opportunismi, se ne i"nfischi'anodelle solite formule, e si· mettono a lavorare sui seri·o, col capitale delle loro sole forze, con l'aiuto della opinione pubblica: a lavorare non solo contro i conservatori· e i· cleri·cali, ma anche contro i deputati· dell'Estrema Si"nistra,sfruttatori ed adulteratori della democrazi·a... " 3 Questa posizione gli attirò la persistente accusa di astrattismo, di impoliticità, di moralismo." Per formare una nuova classe diri'gente Salvemi·ni· usò la pressione morale, denunciò gli scandali del "ministro della mala vita, " come pure il vuoto ed i·l disonesto che celavano i programmi ufficiali dei partiti e affrontò camX a " Critica Sociale, " 16 dicembre I 90.a. 8 "La Voce," 1909, p. 63. BibliotecaGino Bianco

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