Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana davanti il seggio definitivo perché si ammettevano a votare elettori analfabeti. Non si diede loro ascolto, né si vollero inserire le proteste a verbale. L'elettore Lentini protestò che il presidente leggeva le schede degli elettori durante la votazione, limitando cosf la libertà del voto. La protesta non si volle neppure inserire a verbale; ed il Lentini, minacciato e malmenato dai malviventi non elettori, che nella sala spadroneggiavano, dovette uscire ed abbandonare il controllo. L'elettore Leonardo Centonze protestò perché il presidente si nascondeva dietro l'urna, piena delle schede bianche, ma la protesta non fu inserita e il Centonze fu coperto di sgarbi. Continuò a protestare contro un tramezzo di carta posto sul tavolo, che impediva la visuale ed il controllo, ed ebbe in risposta risate ironiche dal seggio ed urli della teppa giolittiana, senza che si inserisse - al solito - nulla a verbale. Protestò ancora perché il presidente piegava le schede consegnategli dagli elettori, dietro l'urna resa opaca dalle schede che già conteneva: protestò affinché il presidente allontanasse dall'aula la gente armata di bastone. Né si riparò, né si inserf nulla a verbale. Finalmente il Centonze protestò contro lo scandaloso spettacolo del- . l'apertura delle schede durante la votazione; e allora il presidente sullodato diede in iscandescenze e disse con brusco cipiglio: Qui· /aedo z·tmz·o comodo e basta, mentre gli altri giolittiani gridavano attorno al Centonze "abbasso, fuori." Sicché questi, liberatosi a stento dagli spintoni e dalle ingiurie, dové uscire dalla sala. Dalla nota d'identificazione relativa a questa sezione appariscono come votanti ottantuno elettori notoriamente analfabeti. Inoltre dalla detta nota d'identificazione appariscono come votanti un cieco e un emigrato in America. 4. Il u vero galantuomo" per eccellenza. Presidente provvisorio e definitivo della terza sezione fu Antonio Saporito, sempre sindaco di Castelvetrano, nonostante la condanna per le frodi elettorali commesse il 6 novembre 1909. 46 Il tramezzo e l'urna erano nelle stesse condizioni delle altre due sezioni. L'elettore Nicolò Giacalone protes_tò; ma le proteste neppure si vollero inserire 'a verbale. Si presentò in questa sezione, per esercitarvi il controllo l'avv. Pasquale Tortorici, fratello del candidato, elettore iscritto nella lista politica del collegio, frazione di Partanna; il Saporito lo scacciò e non volle scrivere nulla a verbale. .a Il progetto di riforma elettorale presentato da Giolitti alla Camera concederebbe senz'altro ai sindaci e ai vice-pretori il diritto di presiedere i seggi definitivi! 126 Biblioteca Gino Bianco

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