Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

J Il ministro della mala vita Noci e Santeramo non sarebbero venuti) il commissario Prina, osservandomi che in tal modo erasi proceduto a Conversano, mi richiese di dar ordini di far sequestrare i verbali e far accompagnare quei presidenti riottosi! Risposi che la legge non mi dava simili poteri e mi rifiutai, avvertendo che qualora avesse creduto di trattarsi di reato occorreva che all'uopo avessero provveduto gli ufficiali di polizia giudiziaria. Con me si trovava il pretore. Dopo poco ~enne da me il delegato Modaro, domandandomi se io avessi dato ordine di far tradurre i presidenti. Io recisamente smentii ciò; al che il Modaro rispose: Io non eseguo ordine alcuno se non mi si dà per iscritto. Verso le 14,30, quando si seppe che i presidenti non sarebbero venuti, feci comprendere al Prina che io non avrei potuto procedere alla proclamazione e elle quindi occon·eva provvedere a garentire me e l'ordine. Dopo poco, saputosi ciò, la folla prese a reclamare la proclamazione, prorompendo in grida minacciose. Ed il Prina pregò De Bellis di interporsi per calmare gli animi. Il De Bellis disse che di fronte a tale eccitazione si vedeva impotente a dominare la folla; e dopo poco il Prina mi disse che non. c'era timore per l'ordine pubblico. Feci notare tale contraddizione al pretore, che in seguito a mia richiesta mi accompagnava sempre, e poi, perché il fermento continuava, dissi che era meglio deliberare il da farsi nella sala della proclamazione. Alle 15,30 non trovai alcun apparato di forza e solo poco dopo sopravvennero dei carabinieri; sicché entrai nella sala seguito da tutta la folla, poiché s'insisteva facendo del chiasso per ave,·e la proclamazione. Rimandai le operazioni al giorno successivo, facendo novellamente diffidare i presidenti ribelli a presentarsi il giorno successivo alle 16 per aver tempo di venire a Bari dal prefetto ed avvisarlo di quanto era accaduto, essendo io deciso di far rispettare la legge anche col sacrificio della mia persona. Potetti vedere il prefetto nella mattina successiva alla stazione di Bari, in partenza, e gli tenni il discorso cui ora ho accennato. Il prefetto mi rispose che fossi tranquillo, ché avrebbe dato disposizioni per la tutela dell'or_dine pubblico; ed infatti poco dopo il mio arrivo, a Gioia sopravvenne un'altra compagnia di truppa. Alle ore 16 feci occupare militarmente la porta e compilai il verbale negativo per mancanza di numero· legale dei presidenti. Seppi che a Gioia il giorno 8 si trovava già un battaglione di truppa oltre ad una cinquantina di carabinieri e guardie. Se il semplice pretore, a quanto egli disse, bastava per allontanare i turbolenti, a me pare che intervenendo qualsiasi autorità st sarebbe ottenuto il medesimo effetto. Nei giorni 7 e 8, in cui fui a Gioia, la città mi parve tranquilla, però quando st apprese che non avrei proceduto alla proclamazione, cominciarono i tumulti. Ricordo che il primo giorno,· dopo che la folla invase i locali dell'edificio scolastico, e non poteva trovarsi la chiave della sala adibita alla proclamazione, 28 il commissario Prina mandò a chiamare la truppa e fece sgombrare i locali della sala. Io non mi vidi tranquillo neanche per la mia sicurezza personale, e compresi che era tutto un artificio quello usato dal Prina nel parlare di ordine pubblico. 29 28. La giunta delle elezioni I fatti che precedono sono apparsi o inesistenti o insignificanti alla maggioranza della giunta delle elezioni nella quale hanno votato per la convalidazione della elezione di Gioia del Colle i seguenti giolittiani: 28 Dunque il magistrato fu lasciato in balia della folla tumultuante, davanti alla porta della sala, di cui. .. non si trovava la chiave; e solo dopo che si sperò di averlo intimidito abbastanza e di poterne strappare l'atto di proclamazione, si trovò la chiave e fu mandata a chiamare la truppa. 29 Il tumulto - disse anche il giudit:e Panunzio nella sua deposizione - fu una " escogitazione " del Prina per ottenere la proclamazione illegale immediata. 105 , Biblioteca Gino Bianco

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